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Discreti numeri per la mobilità attiva, condivisa e il trasporto pubblico. Critica la qualità dell’aria e l’impatto di questa sulla salute

8 July 2024

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Alla luce dell’aggiornamento dei dati disponibili nell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile esaminiamo la situazione di Torino, una delle nove città italiane impegnate nella missione europea di azzeramento delle emissioni di gas serra al 2030.

Il Piano per la Mibilità Urbana Sostenibile (PUMS) è stato approvato dal Consiglio metropolitano il 20 luglio 2022.  Prevede tre sottopiani di settore: il Biciplan, il Piano dell’accessibilità e dell’intermodalità, il Piano della logistica. (vedi sintesi)

Riguardo ai dati della mobilità torinese interessante l’indagine sugli spostamenti quotidiani Casa-Università degli studenti del Politecnico di Torino che sono circa cinquantamila.

Motorizzazione privata

Nel periodo 2017-2022 ha ripreso a crescere anche nel capoluogo piemontese il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 604 – alle quali si aggiungono 91 moto per mille abitanti –, cioè ogni 1000 persone ci sono 695 auto e moto; fra le 18 città monitorate dall’Osservatorio per questo indicatore Torino è la terz’ultima, dopo Venezia e Milano.

Il 59% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età e, per circa il 45%, una classificazione Euro 4 o inferiore. 4,2 su mille le auto elettriche, per questo indicatore la città si colloca fra le città mediamente “elettrificate” fra quelle monitorate. Per disincentivare l’utilizzo dei mezzi più inquinanti la Regione ha lanciato a ottobre 2003 l’operazioneBonus trasporti” per i possessori di veicoli diesel Euro 3, 4 e 5 o dei loro famigliari con 100.000 buoni da 100 euro ciascuno da utilizzare per l’acquisto degli abbonamenti annuali a bus, treni e metropolitana e per gli abbonamenti plurimensili studenti.

La motorizzazione privata, come in altre città italiane, produce anche la “mala sosta”. I dati della polizia locale che certificano la crescita della «malasosta» che colpisce le strade di Torino parlano chiaro: ogni giorno sono state multate più di 1.500 auto per divieto di sosta nei primi cinque mesi del 2024, tanto che un gruppo di cittadini ha lanciato l’iniziativa«Bel Parcheggio. Evito asini come te» per denunciare i casi più eclatanti.

Sul versante della regolazione del traffico da segnalare che l’Agenzia per l’Italia digitale ( Agid) a fine 2023 ha dato il via libera all’utilizzo delle 80 telecamere che dovrebbero presidiare i suoi confini per multare i trasgressori dei semafori antismog. Queste però ancora non si potranno attivare perché manca l’ok del Ministero. A maggio dato il via al progetto di fattibilità per la riorganizzazione di Piazza Baldissera.

Da segnalare che il Comune sta pensando di sperimentare i superblocchi pedonali sul modello di Barcellona a Borgo San Paolo e in altre zone della Circoscrizione 3. Nella città spagnola questi spazi sono accessibili solo alle auto dei residenti e non a tutti gli altri automobilisti a cui invece viene garantito di percorrerne i perimetri. Chi può entrare nei superblocchi deve invece viaggiare a meno di 30 chilometri orari. In modo che i quartieri vengano restituiti ai bambini, agli anziani, alle famiglie.

Trasporto pubblico

Nel capoluogo piemontese era presente, nel 2022, una linea di metropolitana di quasi 14km e un  rete tranviaria che si estendeva per 73 km (la più estesa in Italia dopo quella di Milano), contribuendo rispettivamente per circa il 21% ed il 19% all’offerta di trasporto pubblico. Ad ottobre 2023 entrato in funzione il prolungamento ovest della linea 1 della metropolitana ed entrato in servizio in nuovo treno Metropolis, mentre continuano i lavori per il prolungamento nei comune di Collegno e Rivoli . A novembre nominato il commissario per la realizzazione della linea 2 della metroche collegherà la città lungo il suo principale asse di sviluppo nord-est/sud-ovest con 32 stazioni lungo un percorso di 27 km; i lavori inizieranno nel 2025. A gennaio 2024 definito il cronoprogrammarimodulato a maggio in relazione ai finanziamenti disponibili.

Importante anche il ruolo della ferrovia metropolitana, con l’apertura a gennaio del servizio di collegamento con l’aereoporto Caselle. Segno negativo invece per il mancato arrivo dei fondi PNRR per il completamento delle stazioni incompiute del passante torinese Dora e Zappata. Ad aprile 2024 riaperta la cremagliera Sassi-Superga che segue un percorso di 3.100 metri offrendo scorci suggestivi sulla città e sulla catena alpina.

Rinnovo dei tram, con l’entrata in servizio di mezzi più moderni. Verso la realizzazione della nuova linea 12 del tram, che collegherà lo Stadio della Juventus alle Molinette, con lo stanziamento di 221 milioni di euro per la realizzazione di questo progetto che è previsto sia completato entro il 2027.

In termini quantitativi l’offerta di trasporto pubblico (3.997 milioni di posti/km) nel 2022 è rimasta ben al di sotto di quella del 2019 (5.882 mln.). In rapporto al numero di abitanti, fra i comuni capoluogo di città metropolitana, si posiziona al settimo posto, su 14, per questo indicatore.

Nel 2022 i passeggeri trasportati sono in crescita (224 mln) ma inferiori al 2019, che registrava 287 mln di passeggeri.

Gli autobus elettrici o ibridi elettrici costituiscono il 13% della flotta che, complessivamente, ha il 51% di mezzi conformi allo standard Euro 6. GTT continua nell’elettrificazione della flotta, aggiudicando a gennaio 2024 la gara per l’acquisto di 30 minibus elettrici, e ordinandone i primi 22. Intervento da segnalare per quanto riguarda gli autobus è anche quello relativo alla decisione dell’Amministrazione di proteggere le corsie preferenziali dei bus con telecamere.

Mobilità attiva

Per quanto riguarda le piste ciclabili fra il 2016 ed il 2021, si è passati da 197 a 224 km, pari a 2,6 chilometri ogni 10.000 abitanti, rispetto allo standard europeo per una città di queste dimensioni dovrebbe essere di almeno 10 km / 10.000 abitanti. Con 2,6 km di ciclabili per 10.000 abitanti, il capoluogo piemontese si colloca, nel 2022, solamente dopo Venezia e Bologna fra i comuni capoluogo di città metropolitana per questo indicatore. Segnalata la necessità di manutere adeguatamente, però, le ciclabili esistenti. Peraltro va sottolineato che quando le piste ciclabili sono realizzate vengono utilizzate come nel caso di quella di Via Nizza.

Comunque sono diversi gli interventi per estendere la rete ciclabile: in corso Grosseto, in via Tirreno; tre nuove piste ciclabili collegano da dicembre 2023 Torino a Nichelino, Venaria e Mappano.

La Città metropolitana ha stanziato un milione di euro per vie ciclabili di collegamento con le stazioni del trasporto pubblico. La Regione Piemonte ha stanziato 10 milioni per consentire a Città Metropolitana, Province, Unioni di Comuni e Comuni in forma aggregata di realizzare piste ciclabili e ciclovie a servizio del pendolarismo per coprire lunghe o brevi distanze.

A San Salvario presentato a dicembre 2023 il progetto sperimentale ‘SANSA pedala’. L’iniziativa attiva fino ad agosto 2024 per favorire gli spostamenti da casa a scuola e da casa al lavoro, a piedi e in bicicletta. Più pedali, più accumuli punti, più punti si hanno, più possibilità hai di aggiudicarti un buono acquisto elettronico da 10 euro da spendere nei negozi del quartiere aderenti al progetto. Fra le iniziative prompozionali della ciclabilità da segnalare anche il consuetoBike Pride.

A dicembre 2023 approvata la nuova zona scolastica alla Martin Luther King e la riqualificazione di piazza Maria Ausiliatrice, area antistante la scuola De Amicis, anche sulla spinta delle iniziative del movimento “Street for Kids” o di altre associazioni che richiedono di lavorare per una città per bambine e bambini.

Per quanto riguarda le aree pedonali: nel 2022 la loro densità era di 65 mq per 100 abitanti, quindi dietro solamente a Venezia e Firenze come città più pedonalizzate fra le 18 monitorate in rapporto alla popolazione. A giugno 2024 l’Assessora alla mobilità ha presentato il progetto di fattibilità tecnico economica per la pedonalizzazione di Via Roma, che abbellisce una delle vie dello shopping più prestigiose di Torino.

Mobilità condivisa

Sul piano della mobilità condivisa nel 2022 risulta essere presenti servizi per tutte le tipologie: car sharing a postazione fissa (314) e a flusso libero (975), bike sharing a postazione fissa (1.100) e a flusso libero (3.480), scooter sharing (600) e micromobilità elettrica (3.500). Complessivamente 118 mezzi in sharing per 10.000 abitanti, seconda solo a Milano e Firenze per questo indicatore.

Ad aprile 2024 riorganizzazione del servizio dei monopattini in sharing. Gli operatori attivi sul territorio torinese passano da 7 a 4, e ogni azienda puòmettere in campo una flotta compresa tra i 250 e i 750 mezzi. Il totale complessivo dunque non può superare quota 3 mila, ovvero 500 in meno di quelli attuali. In precedenza avevano cessato o ridotto l’attività di bike sharing due aziende. Cessato anche il servizio di scooter sharing.

Da segnalare invece, in positivo, che il Comune di Torino è la prima pubblica amministrazione italiana a promuovere un nuovo sistema di gestione del parco mezzi aziendale in car sharing, il progetto si chiama “Green to Share”.

Sicurezza stradale

Quasi 3.000 gli incidenti stradali nel 2022 con 31 morti  e quasi 3.200 feriti. Per numero di morti la città sabauda è al terz’ultimo posto fra i comuni capoluogo di città metropolitana, dopo Roma e Milano, ma se si rapportano alla popolazione diventa sesta. La criticità della sicurezza stradale continua nel 2024 considerato che, secondo le statistiche della polizia locale, nei primi 5 mesi del 2024 il numero dei pedoni morti (5) ha pareggiato quelli del 2023. Questo, nonostante gli interventi promossi dall’Amministrazione comunale per mettere in sicurezza gli attraversamenti stradali.

Qualità dell’aria e impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico

I dati della qualità dell’aria mostrano livelli di biossido di azoto, inquinante tipicamente emesso dai mezzi di trasporto con combustione fossile. Nel 2022 in due stazioni di monitoraggio su tre è stato superato il limite di legge, confermando la situazione davvero critica della città per questo aspetto. Non a caso la città è interessata da un processo ad ex amministratori per smog, con la costituzione di parte civile del Comitato Torino Respira ( l’associazione che col suo esposto aveva dato il via all’indagine), Greenpeace e Isde Medici per Ambiente.

D’altra parte anche nello scorso inverno il capoluogo piemontese, come gran parte della Pianura padana, ha vissuto giorni di inquinamento molto elevato, rilevati anche dai satelliti di Copernicus. Peraltro le associazioni ambientalistecome Legambiente continuano a denunciare questa situazione, che è ancora più grave quando interessa i plessi scolastici, considerato che i bambini / ragazzi sono i più danneggiati per la salute dall’esposizione all’inquinamento atmosferico.

E’ singolare, quindi, che sia stato deciso di rinviare, da parte del Governo su spinta della Regione, il blocco dei veicoli diesel euro 5 che doveva scattare a settembre 2023. Scelta duramente contestata da associazioni come Torino Respira.

L’unico dato non aggiornato al 2022 è quello relativo all’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico e segnatamente degli effetti dell’esposizione al biossido di azoto per i quali ancora non sono disponibili gli aggiornamenti da parte dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ma i dati del 2021 non sono affatto tranquillizzanti, indicando ben 479 morti premature per l’esposizione a questo inquinante, in rapporto alla popolazione segue solamente Milano per questo indicatore.

Il divario di Torino rispetto a standard europei di mobilità sostenibile nel 2030

Torino, fra le 18 città monitorate si posiziona al terzo posto, dopo Milano e Firenze, rispetto al raggiungimento al 2030 dei target europei di mobilità sostenibile, ha comunque da fare per colmare il gap esistente rispetto in particolare ad alcuni obiettivi.

Tutte le notizie e i dati dell’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile relativi a Torino


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