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Mercatopoli

Anche l'usato si rifà il look

Sito web: www.mercatopoli.it

Una volta era tutto più facile, dicono gli anziani. E quando si parlava di mercato dell’usato veniva automatico pensare a bancarelle e mercatini con i prodotti da vendere esposti in bella vista. Adesso però anche questo settore è diventato quasi totalmente digitale, tra applicazioni sullo smartphone e siti web, tanto che secondo gli analisti 6 su 10 giovani sotto i 30 anni preferiscono comprare un bene usato piuttosto che uno nuovo. Bene, perché il riuso è per un consumatore il primo passo di economia circolare, e perché a parità di spesa l’usato permette di acquistare prodotti di migliore qualità. Ma oggi le generazioni più mature restano tiepide all’idea di comprare oggetti di seconda mano online. Cosa frena gli “anta”? Secondo Alessandro Giuliani, patron di BabybazarMercatopoli e del portale omonimo, che con l’Università di Verona ha studiato il fenomeno, per le generazioni più mature, cresciute all’ombra del consumismo, comprare usato genera la sensazione di “sentirsi poveri”. Una sensazione accentuata dal fatto che di norma nei negozi del ex-nuovo la merce è poco valorizzata. Da qui l’idea di trasformare i punti vendita di Mercatopoli in negozi “normali”: luoghi arredati e illuminati con cura, dove la merce, pulita e disinfettata, è esposta valorizzando brand, qualità dei materiali e della fattura. Risultato? Anche i meno giovani hanno iniziato a frequentare i negozi Mercatopoli, e il Pianeta ringrazia. Oggi i punti vendita di Mercatopoli sono 74 e permettono a vestiti, elettrodomestici e tanto altro di continuare ad avere un valore di 22 milioni di euro l’anno. Oggetti che avrebbero potuto finire in discarica e che invece, grazie all’intuizione di Alessandro Giuliani sono tornati nel circuito economico. A lui e agli oltre trecento addetti di Mercatopoli diamo il benvenuto nella schiera dei #GreenHeroes.

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