Strategia Energetica Nazionale (SEN): il contributo di Kyoto Club

Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente lo scorso giugno hanno aperto la consultazione pubblica del documento della nuova Strategia Energetica italiana.

Nel corso di questi mesi Kyoto Club ha analizzato il documento e redatto le proprie osservazioni in cui  "diamo volentieri atto ai Ministri Calenda e Galletti che il documento in consultazione sulla Strategia energetica nazionale (SEN) segna un salto di qualità positivo: l’impostazione complessiva é coerente con gli obiettivi UE per una transizione energetica europea e la scelta, assolutamente condivisibile, di assumere la SEN come riferimento per la definizione del Piano nazionale clima-energia é però indebolita dall’assenza di uno scenario al 2050, peraltro previsto dalla Comunicazione della Commissione europea sulle modalità di stesura dei relativi Piani nazionali".

Inoltre, "la mancata indicazione degli obiettivi al 2050, a cui speriamo il Governo vorrà porre rimedio nella stesura finale della SEN, impedisce di verificare: la coerenza tra gli obiettivi al 2030 e quelli a lungo termine; l’effettiva necessità di effettuare tutti gli investimenti in infrastrutture, indicati nel documento, tenendo conto che si tratta di realizzazioni destinate a operare ben oltre il 2030".

In allegato (pdf) le osservazioni di Kyoto Club.

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Cambiamenti climatici, Papa Francesco “clima cambia, uomo stupido che non vede”

"L'uomo è uno stupido, un testardo che non vede. L'unico animale del Creato che rimette il piede nella stessa buca è l'uomo, per superbia, per sufficienza, per il Dio 'tasca'… non solo la difesa del Creato, tante altre questioni e decisioni dipendono dai soldi. Così: quando non si vuol vedere, non si vede e si guarda soltanto da una parte". Ha detto Papa Francesco a bordo dell'aereo che lo ha riportato a Roma dalla Colombia.

"La questione dei cambiamenti climatici va presa sul serio, non è una cosa su cui si può scherzare , è molto seria. Anche i politici hanno la loro responsabilità morale. Chi dubita che tutto ciò sia vero, che domandi agli scienziati e poi che decida: la Storia giudicherà", aggiunge ribadendo con fermezza la sua posizione su clima e salvaguardia dell'ambiente, ha continuato il Papa.

"Chi nega il cambiamento climatico, deve andare dagli scienziati e chiedere loro, che parlano chiarissimo e sono precisi – ha ribadito il Pontefice.

Il Papa ha osservato, infine: "si vedono gli effetti del cambiamento climatico e gli scienziati indicano chiaramente la strada da seguire e tutti noi abbiamo una responsabilità, tutti, chi una responsabilità piccolina chi una più grande; una responsabilità morale oppure la responsabilità di prendere decisioni".

 

Strategia Energetica Nazionale (SEN): il contributo di Kyoto Club

Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente lo scorso giugno hanno aperto la consultazione pubblica del documento della nuova Strategia Energetica italiana.

Nel corso di questi mesi Kyoto Club ha analizzato il documento e redatto le proprie osservazioni in cui  "diamo volentieri atto ai Ministri Calenda e Galletti che il documento in consultazione sulla Strategia energetica nazionale (SEN) segna un salto di qualità positivo: l’impostazione complessiva é coerente con gli obiettivi UE per una transizione energetica europea e la scelta, assolutamente condivisibile, di assumere la SEN come riferimento per la definizione del Piano nazionale clima-energia é però indebolita dall’assenza di uno scenario al 2050, peraltro previsto dalla Comunicazione della Commissione europea sulle modalità di stesura dei relativi Piani nazionali".

Inoltre, "la mancata indicazione degli obiettivi al 2050, a cui speriamo il Governo vorrà porre rimedio nella stesura finale della SEN, impedisce di verificare: la coerenza tra gli obiettivi al 2030 e quelli a lungo termine; l’effettiva necessità di effettuare tutti gli investimenti in infrastrutture, indicati nel documento, tenendo conto che si tratta di realizzazioni destinate a operare ben oltre il 2030".

In allegato (pdf) le osservazioni di Kyoto Club.

 

Osservazioni Kyoto Club – SEN (pdf)

Lucka Kajfež Bogataj: “La temperatura degli oceani cresce ancora. Se non cambiamo, disastri sempre più forti”

PRIMA Harvey poi Irma: un uno-due micidiale che ancora non ha esaurito il suo effetto. E, mentre la Florida è in attesa del colpo in arrivo, altri due uragani sono già in pista, pronti a continuare l'assalto agli Stati Uniti. Disastri che eravamo abituati a fronteggiare nel corso di anni si concentrano in pochi giorni. Come è possibile?
"Per trovare la risposta bisogna guardare all'acqua, non all'aria", risponde Lucka Kajfež Bogataj, la climatologa di Lubiana che nel 2007 è stata fra i tre membri dell'Ipcc (Integovernamental Panel on Climate Change) che hanno ritirato il Nobel per la pace per la lotta contro il cambiamento climatico. "Gli uragani cominciano a svilupparsi quando la temperatura del mare raggiunge i 28 gradi. A quel punto l'evaporazione cresce: l'energia e l'umidità in gioco aumentano, i venti diventano più forti, le piogge si gonfiano".

Questa però è la dinamica classica della formazione degli uragani. Cosa è cambiato oggi?
"Un conto è avere oceani che raggiungono a fatica i 28 gradi, un conto è registrare picchi di oltre 30 gradi. La situazione degli oceani è cambiata radicalmente in tempi troppo rapidi e l'aumento della temperatura dei mari, che è stato di circa un grado, ha moltiplicato l'intensità dei fenomeni meteo estremi. Così la stagione degli uragani è diventata più lunga e l'area interessata si è allargata: gli uragani durano di più perché la superficie di oceano anomalmente caldo che li sostiene si è allargata. Invece di spegnersi rapidamente una volta arrivati sulla costa inondano l'entroterra".

È la prima volta che si registra una concentrazione così minacciosa di uragani?
"Si parla di stagione degli uragani proprio perché si concentrano in un periodo relativamente ristretto. Ma finora pochi raggiungevano una forza preoccupante. Nel caso di Irma invece l'umidità è cresciuta del 7 per cento e le piogge del 14 per cento. La novità sta qui. Se nei Caraibi nel giro di pochi giorni nascono quattro uragani che si esauriscono con pochi danni nessuno se ne accorge. Se già i primi due di questi quattro uragani raggiungono una potenza devastante e per di più colpiscono una delle regioni più ricche del mondo arrivano i titoloni in prima pagina".

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Mattarella: urge seria riflessione della politica sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere il nostro territorio

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri 10 settembre ha espresso – insieme alla commozione di tutta l'Italia – il suo cordoglio e la sua solidarietà ai familiari delle vittime dell'alluvione di Livorno. Un ringraziamento ha voluto far giungere alle persone impegnate nella generosa opera di soccorso, effettuata in condizioni spesso proibitive.

Serge una riflessione, da parte del mondo politico, sugli effetti dei cambiamenti climatici sui nostri territori, che causano sempre di più perdite di vite umane e perdite in termini economici.

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Su questo tema e sulla transizione energetica per lo sviluppo sostenibile hanno discusso anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme ad Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, durante la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti del G7 dello scorso 8 e 9 settembre.

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