L’Earth Overshoot Day 2020

Il diffondersi della pandemia da COVID-19 ha causato la contrazione dell’Impronta Ecologica mondiale, dimostrando come siano possibili rapidi cambiamenti nei modelli di consumo delle risorse naturali. Tuttavia, la vera sostenibilità, che permette a tutti di prosperare sulla Terra, può essere raggiunta solamente tramite l’ingegno e la programmazione, non il disastro.

Questo è quanto si legge sul sito ufficiale dell'Earth Overshoot Day del Global Footprint Network. Lo spostamento di data di quest'anno riflette una riduzione del 9,3% dell’Impronta Ecologica dell’umanità tra il 1° gennaio e l’Earth Overshoot Day rispetto all’anno precedente. Questo è il risultato diretto delle misure di contenimento messe in atto in tutto il mondo in risposta alla pandemia. La riduzione della raccolta di legname e delle emissioni di CO2 da combustibili fossili sono i due principali fattori alla base dell’inversione storica del trend di lungo periodo dell’Impronta Ecologica globale.

Questa riduzione non deve far pensare però che ci sia un'inversione di tendenza intenzionale, necessaria a raggiungere l'equilibrio ecologico e il benessere delle popolazioni. Per il Global Footprint Network, infatti, la visione di un mondo in cui l'umanità opera nel rispetto del budget ecologico del nostro pianeta deve necessariamente essere determinata da un reale e consapevole atto di volontà e programmazione strategica, e non determinata da una crisi mondiale, in modo che tutti prosperino nei limiti della Terra.

“L’umanità si è trovata unita dalla comune esperienza della pandemia, realizzando quanto le nostre vite siano interconnesse. Tuttavia, non possiamo ignorare la profonda disuguaglianza delle nostre società né le tensioni sociali, economiche e politiche che sono state esacerbate da questo disastro globale”, afferma Laurel Hanscom, CEO a Global Footprint Network. “Mettere il concetto di rigenerazione delle risorse da parte del pianeta al centro dei nostri sforzi di ricostruzione e recupero può aiutare a correggere sia gli squilibri nella società umana che nel nostro rapporto con il pianeta”.

In Italia dopo la crisi del covid-19 calano le emissioni e aumenta l’energia da rinnovabili

Nel secondo trimestre 2020 i consumi di energia primaria si sono ridotti del 22% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il calo è maturato in particolare ad aprile e maggio (rispettivamente –30% e -22% sul 2019), quando è stata più forte l’emergenza sanitaria e le conseguenti limitazioni agli spostamenti e alle attività produttive. Lo afferma l'ultima analisi trimestrale del sistema energetico italiano redatta da Enea.

Su base semestrale, invece, il calo è più contenuto ma comunque significativo, e segna un meno 14%. Secondo Francesco Gracceva, il ricercatore di Enea che ha curato l'analisi, "anche nell’ipotesi ottimistica di un ritorno alla normalità nella seconda parte dell’anno, a fine 2020 la flessione sarà probabilmente superiore al record negativo del 2009 (-6%)".

In compenso il forte calo dei consumi di energia elettrica (-13%) ha accresciuto il ‘peso’ delle fonti rinnovabili – forti anche della priorità di dispacciamento – che nel mese di maggio hanno soddisfatto oltre il 50% della domanda di elettricità toccando il massimo storico.

Un dato che a sua volta è collegato a quello sulle emissioni: nel II trimestre quelle di CO2 del sistema energetico sono stimate in calo del 26%, mentre guardando al primo semestre si arriva a circa il -17% (oltre 28 MtCO2 in meno). Cali in entrambi i casi cali superiori a quello dei consumi di energia, perché quest’ultimo si è concentrato sulle fonti fossili, e tra queste su quelle a maggiore intensità carbonica (carbone e petrolio).

Confagricoltura assegna le Spighe Verdi 2020

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. 

Durante la valutazione delle candidature, nel gruppo di lavoro della Commissione di Valutazione è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

Sono 46 le località rurali che potranno fregiarsi, in questa quarta edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2020.

“Spighe Verdi” è un programma FEE, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

“Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – sono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e​ la visibilità dell’agricoltura

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, è stato condiviso un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

Maggiori informazioni: Spighe Verdi

Cia-Agricoltori Italiani: consumo di suolo, agricoltura sempre più a rischio

"In meno di vent'anni – ha ricordato Cia – la superficie edificata ha corroso oltre 2 milioni di ettari coltivati, cancellando il 16% delle campagne. Negli ultimi sette anni fino al 2019, sottolinea il rapporto Ispra, la perdita dovuta al consumo di suolo in termini di produzione agricola complessiva, ha raggiunto i 3,7 milioni di quintali per un danno economico pari a quasi 7 miliardi di euro. Nel dettaglio sono stati "cancellati" 2 milioni e mezzo di quintali di prodotti da seminativi, seguiti dalle foraggere (-710.000 quintali), dai frutteti (-266.000), dai vigneti (-200.000) e dagli oliveti (-90.000)".

"Senza contare – ribadisce l'associazione di categoria – che la mancata manutenzione del territorio, il degrado, l'incuria, la cementificazione selvaggia e abusiva, l'abbandono delle zone collinari e montane dove è venuto meno il fondamentale presidio dell'agricoltore, contribuiscono a quei fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno reso ancora più fragile l'Italia e in quelle zone maggiormente vulnerabili e neanche ora al riparo dall'avanzare della copertura artificiale.

E da anni che Cia chiede una legge contro il consumo di suolo. Si tratta di una sfida importante che vede protagonisti gli agricoltori come tutti i cittadini e che è tornata centrale anche ne "Il Paese che Vogliamo", progetto dell'organizzazione con al centro le potenzialità delle aree interne d'Italia. Serve per Cia un provvedimento basato su scelte consapevoli e di lungo respiro che guardano, oggi più di ieri, all'impatto sui cambiamenti climatici e al ruolo strategico riconosciuto all'agricoltura anche a livello europeo".

Agro-Social: seminiamo il valore, un nuovo programma di Confagricoltura

Confagricoltura lancia la prima edizione del concorso “Agro-Social: seminiamo valore” volto a premiare due business plan di progetti capaci di coniugare sostenibilità e innovazione in quattro Regioni: Veneto, Toscana, Umbria e Campania. Il bando è rivolto non solo alle aziende agricole, ma anche ad imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all’agricoltura sociale, per offrire sempre maggiori opportunità alle iniziative capaci di creare nuovi modelli di sviluppo nelle comunità rurali locali. 

La dotazione messa al bando è rispettivamente di 30mila e 40mila euro. 

Per partecipare è richiesto di inviare all’indirizzo di posta elettronica agro-social@confagricoltura.it, entro e non oltre la mezzanotte dell’11 settembre, la propria idea progettuale in forma schematica, specificando cosa si intende realizzare e a chi è rivolto il progetto. Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it

Chiesi aderisce a “Unlock the change”, il movimento di imprese b-corp per sbloccare il cambiamento

Il Gruppo Chiesi è lieto di prendere parte alla Campagna “Unlock The Change”, il progetto di sensibilizzazione lanciato lo scorso 16 luglio dalla community delle imprese B Corp insieme a Nativa – tra le aziende capofila del movimento in Italia – in occasione del B Corp Summit, l’appuntamento annuale con le B Corp italiane.

Lo scopo è chiedere alle aziende e alle istituzioni di accelerare verso una visione economica che risponda alle priorità del nostro tempo: creare un sistema economico e di business sostenibile, che rigeneri la società e l’ambiente.

L’iniziativa ha anche un obiettivo più ambizioso: coinvolgere i consumatori perché giochino un ruolo attivo nella transizione verso un business più sostenibile.

Per questo motivo, Nativa e le B Corp partner hanno previsto una call to action nazionale per invitare il pubblico a chiedere un impegno ancora più forte e concreto da parte delle aziende nel contribuire a migliorare la vita delle persone, la società e l’ambiente. I consumatori verranno invitati a consultare il sito internet www.unlockthechange.it per informarsi sulle iniziative e l’impegno delle B Corp per il bene delle persone e del pianeta e per fare la propria parte per “sbloccare il cambiamento”.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito unlockthechange.it