Verso una politica agricola comune dopo il 2020

La quinta grande riforma della politica agricola comune (PAC), elaborata nel 2013, è entrata in vigore nel 2015. Le istituzioni europee si sono impegnate ad adottare una nuova riforma, tenendo conto del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, entro la fine del periodo in corso (2020). Trasmettiamo un focus pubblicato sul sito del Parlamento europeo sulla PAC e sugli emendamenti approvati dalla Commissione Agricoltura.

8 luglio 2019

BASE GIURIDICA

Proposte legislative concernenti la PAC oltre il 2020 [COM(2018)0392, 0393 e 0394 del 1° giugno 2018] e proposta che stabilisce il quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027 [COM(2018)0322 del 2 maggio 2018].

ATTUAZIONE DELLA PAC 2014-2020

I regolamenti di base della nuova PAC sono stati pubblicati nel dicembre 2013. Gli atti delegati e gli atti di esecuzione, necessari per l'adozione delle misure previste, sono stati successivamente elaborati dalla Commissione (cfr. schede 1.3.8 e 3.2.1). Nel corso del 2014 gli Stati membri hanno dovuto operare scelte cruciali, in considerazione della diversità delle modalità di applicazione del nuovo sistema di pagamenti diretti e dei margini di manovra che tale sistema concede loro. La maggior parte degli Stati membri, tranne uno (Germania), ha utilizzato l'opzione dei pagamenti accoppiati con aliquote molto diverse; otto di essi hanno deciso di applicare il pagamento ridistributivo e, infine, quindici Stati membri hanno applicato il regime per i piccoli agricoltori. Per quanto concerne il «pagamento di inverdimento», cinque Stati membri hanno dato agli agricoltori la possibilità di adempiere ad alcuni dei loro obblighi, applicando pratiche equivalenti. Inoltre, le scelte delle aree di interesse ecologico variano notevolmente all'interno dell'UE (la scelta più diffusa riguarda le superfici con colture che fissano l'azoto, utilizzate da tutti i paesi, tranne la Danimarca, mentre solo otto paesi hanno incluso le terrazze nel loro elenco). Inoltre, quindici paesi hanno trasferito taluni importi tra i due pilastri: il bilancio netto dei trasferimenti dal primo pilastro verso il secondo ha raggiunto circa 4 miliardi di EUR su tutto il periodo. Per quanto concerne il secondo pilastro, la Commissione ha approvato, tra dicembre 2014 e dicembre 2015, tutti i 118 programmi di sviluppo rurale elaborati dai 28 Stati membri. Venti Stati membri hanno scelto di attuare un solo programma nazionale e otto hanno scelto di utilizzare più di un programma (ciò ha permesso, ad esempio, di tenere meglio conto della loro struttura geografica o amministrativa) (cfr. scheda 3.2.6).

Il focus del Parlamento Europeo (pdf)


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