Silvestrini: “Gli incentivi e la tecnologia ci aiuteranno”

Gianni Silvestrini è stato intervistato da Repubblica sulla direttiva dell'Unione europea sulle "case green"

15 marzo 2023 Fonte: Repubblica.it

Non si tratta solo della riduzione delle emissioni di CO2. L’efficientamento energetico previsto dalla direttiva sulle case green, afferma Gianni Silvestrini, Direttore scientifico del Kyoto Club, «ci permetterà di pagare bollette più basse », «di creare migliaia di posti di lavoro», non solo nell’edilizia, e soprattutto di vivere meglio, «in case non troppo esposte al freddo d’inverno e al caldo d’estate».

E quindi il governo fa male a contestarla?
«Invece di lamentarsi, l’Italia dovrebbe chiedersi cosa fare per fare star meglio i cittadini migliorando la qualità dei nostri edifici, aiutandoli a reperire i fondi necessari. Spero che non finisca come per l’auto elettrica, che è stata bloccata nel momento in cui si richiedeva il consenso degli Stati membri».

L’obiezione è che servirebbe una maggiore gradualità.
«Al momento riqualifichiamo ogni anno l’1% del patrimonio edilizio. Per raggiungere gli obiettivi della direttiva dovremmo arrivare a un tasso del 2, 2,50%. Ci aiuteranno gli incentivi e le tecnologie».

Finora però i bonus edilizi non sono serviti a riqualificare gli edifici di peggiore qualità.
«C’è una nuova tecnica che si chiama Energiesprong (dall’olandese ‘salto energetico’, ndr) che in Italia viene promossa dall’associazione Edera, che pemette di realizzare il cappotto termico in modo industriale, risparmiando tempi e costi. Inoltre nei prossimi anni ci saranno nuovi sostegni Ue per realizzare questi obiettivi. La Direttiva presta anche molta attenzione al contenuto di carbonio dei materiali utilizzati nell’edilizia».

Però si parla di 11 milioni di edifici da riqualificare. I tempi non sono troppo stretti?
«Bruxelles sta cercando di accelerare la produzione di rinnovabili e la riqualificazione energetica perché non c’è molto tempo per l’obiettivo del 2030, che prevede di abbattere del 55% le emissioni rispetto al 1990. Le posizioni di retroguardia, mentre gli altri Paesi stanno già correndo, danneggiano l’Italia. Che invece avrebbe molti vantaggi da trarre da un percorso intelligente di riqualificazione della nostra edilizia, che ci permetterà di pagare bollette meno care, e di creare migliaia di posti di lavoro, migliorando la qualità e facendo crescere il valore delle nostre case».

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