Agricoltura. La riforma PAC post 2020: il nuovo documento del Consiglio Europeo
Le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura, unitamente alle ONG ambientaliste a livello EU, esprimono la loro delusione per il documento del Consiglio Agricoltura UE presentato al termine del semestre di presidenza Rumena. La Coalizione chiede più attenzione su biodiversità e valore ambientale dei territori rurali.
Ieri, 18 giugno, il Consiglio AGRIFISH dell'UE ha presentato la "Relazione sullo stato di avanzamento della riforma della PAC”. All'inizio di quest'anno le ONG ambientaliste a livello Europeo, supportate a livello nazionale dalla Coalizione #CambiamoAgricoltura, hanno più volte richiesto ai Ministri dell’agricoltura degli Stati Membri di impegnarsi affinché la PAC nella futura programmazione abbia realmente degli obiettivi ambientali più ambiziosi.
La relazione sullo stato di avanzamento dei lavori mostra tuttavia che la riforma della PAC proposta dai Ministri UE all’agricoltura va decisamente in senso contrario a questa richiesta, non riuscendo a compiere alcun progresso per la conservazione della natura.
Sulla base della relazione sullo stato di avanzamento dei lavori, infatti, risulta evidente che:
- Nessun fondo in più è stato assegnato con finalità esclusiva alla protezione della natura.
- Si chiede un ruolo indebolito delle autorità ambientali.
- Viene assegnato più spazio per i governi per sovvenzionare l'agricoltura intensiva.
Sono richieste che non garantiscono risposte adeguate alla crisi della biodiversità, evidenziata di recente dal Rapporto IPBES delle Nazioni Unite e dalla FAO, imputabile in gran parte proprio all’agricoltura. I Ministri dell’Agricoltura UE stanno dimostrando di non avere consapevolezza della gravità della perdita di biodiversità connessa alle pratiche agricole, paragonabile per impatti e gravità agli effetti dei cambiamenti climatici.
Allo stato attuale, 60 miliardi di euro di denaro dei contribuenti europei vengono spesi ogni anno per le sovvenzioni della PAC che finanziano soprattutto l'agricoltura intensiva e l'agricoltura industriale. Il modello di agricoltura intensiva è una delle principali cause della perdita di biodiversità, dell'inquinamento idrico e atmosferico, dell'uso eccessivo di acqua e contribuisce al cambiamento climatico.
“Questa relazione sui progressi compiuti dovrebbe essere definita relazione di regresso.” affermano gli esponenti della Coalizione, che riunisce le maggiori sigle del mondo ambientalista e dell’agricoltura biologica (WWF, Lipu, FAI, Legambiente, Pro Natura, AIAB, FederBio, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e ISDE).
“Questa posizione del Consiglio di sicuro non migliora lo stato dell'ambiente e della biodiversità. Purtroppo è proprio l’Italia uno dei Paesi che sostiene le posizioni arretrate e più critiche di questo documento. La Coalizione #CambiamoAgricoltura chiede per questo al Ministro Centinaio di rivalutare la posizione del nostro Paese, proprio per qualificare l’agricoltura italiana che punta sulla qualità del Made in Italy basato proprio sulla tutela della biodiversità e sul valore ambientale dei territori rurali”.
La Coalizione ha prodotto un documento di richieste per la futura PAC, disponibile sul sito web www.cambiamoagricoltura.it