COP28: un passo avanti nella strategia di decarbonizzazione globale
Un commento di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club, sulla conclusione della COP28.
Malgrado la COP28 si sia tenuta in un paese fossile, o forse proprio grazie a questo, la Conferenza delle parti sul clima ha registrato un altro passo significativo nella strategia di decarbonizzazione globale.
L’impegno a triplicare la potenza rinnovabile globale e raddoppiare il tasso medio annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030 era un dato che si considerava già acquisito nella COP28.
Meno scontata l’introduzione del passaggio sulla transizione per uscire dai combustibili fossili, il Transition away, con l’accelerazione delle politiche già in questo decennio in modo da raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Europa, Usa e Stati-Arcipelago hanno giocato un ruolo importante e anche la Cina è sembrata più vicina allo schieramento che punta all’abbandono dei fossili.
L’Italia, ha giocato però un ruolo del tutto marginale alla conferenza.
Il nostro governo, condizionato dal mito dell’hub del gas, fa correre forti rischi al paese per gli stranded costs per le infrastrutture che non si potranno utilizzare.
Incertezza anche sul percorso delle rinnovabili, anche se il fotovoltaico si sta riprendendo con 4,8 GW nel 2023 cinque volte di più rispetto alla media 2013-2021.
Valori interessanti, ma ancora insufficienti per raggiungere gli obiettivi 2003 che prevedono una installazione annua di almeno una decina di GW.
Siamo poi molto indietro sulla mobilità elettrica con una quota del 4% delle vendite a fronte di altri paesi europei che viaggiano sul 20-30% del mercato.
E soprattutto manca la necessaria attenzione alla reindustrializzazione green, che avvantaggerebbe in particolare il Sud.