COP28, Silvestrini: è in un Paese ‘fossile’ che si delinea l’uscita dalle fonti fossili
Il Direttore scientifico di Kyoto Club è stato interpellato da Rai News 24 in merito allo storico accordo raggiunto alla COP28 di Dubai: grazie a questa decisione sarà possibile raggiungere la neutralità climatica al 2050.
Per la prima volta, in occasione di una Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici (COP), è stato introdotto il termine ‘fossile’: sembra assurdo che non se ne sia mai parlato in passato – si nominava sempre la ‘riduzione delle emissioni’ ma mai i combustibili fossili.
Proprio in un Paese produttore di fossili, gli Emirati Arabi Uniti, si è raggiunto questo momento magico di definizione di una transizione, da qui al 2030, per uscire dai fossili. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie al ruolo decisivo dell’Unione europea, degli Stati Uniti e, per la prima volta, anche della Cina, che ha sostenuto il fronte pro-decarbonizzazione. A questo punto, i Paesi petroliferi più “duri”, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Russia, hanno preso atto che la maggioranza degli Stati del mondo è favorevole ad accelerare la decarbonizzazione a fronte di un’accelerazione della crisi climatica.
Tra gli obiettivi intermedi importanti: triplicare le rinnovabili al 2030, raddoppiare il livello di efficienza energetica ogni anno da qua al 2030. Inoltre, il già citato target di riduzione graduale dei fossili dovrebbe consentire di traguardare l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica al 2050 – ossia, far funzionare trasporti, industria e climatizzazione degli edifici con emissioni nette zero – un obiettivo ambizioso.