La mobilità sostenibile nei risultati di una indagine demoscopica EURES

L’istituto di ricerche economiche e sociali EURES ha presentato i risultati di una indagine demoscopica che ha coinvolto un campione rapresentativo di 1.118 famiglie sul tema generale “Economia circolare e consumi sostenibili” con un focus sulla mobilità sostenibile

10 aprile 2024

L’istituto di ricerche economiche e sociali EURES ha presentato i risultati di una indagine demoscopica che ha coinvolto un campione rapresentativo di 1.118 famiglie sul tema generale “Economia circolare e consumi sostenibili” con un focus sulla mobilità sostenibile, intesa come tutte quelle modalità di spostamento (in bicicletta, in monopattino, a piedi, attraverso un’auto ibrida o elettrica, utilizzando il trasporto pubblico o la condivisione di veicoli) che non incidono (o lo fanno in misura poco significativa) sulla congestione e sull’inquinamento,

Secondo i risultati dell’indagine, per quanto riguarda i comportamenti connessi alla mobilità sostenibile le famiglie “virtuose” diminuiscono sensibilmente rispetto a quelle impegnate sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Nonostante, infatti, un’ampia maggioranza del campione (il 52,1%) dichiari di essere “molto” (9,9%) o “abbastanza attenta” (42,2%) alle tematiche connesse alla mobilità sostenibile, una percentuale soltanto leggermente inferiore (pari al 47,9%) afferma di esserlo “poco” (36,4%) o “per niente” (11,5%).

I comportamenti “sostenibili” più diffusi riguardano lo spostarsi a piedi laddove possibile (68,2%) e adottare uno stile di guida efficiente (60,2%). Poco meno della metà del campione (il 46,9%) ha scelto i servizi (scuola, sport, servizi commerciali) nel quartiere per evitare lunghi spostamenti, mentre soltanto poco più di un terzo delle famiglie (38,3%) utilizza regolarmente (“spesso” o “sempre”) i mezzi di trasporto pubblico (come scelta di mobilità sostenibile) a fronte del 46,3% che li utilizza solo sporadicamente e del 15,5% che non li utilizza “mai”. Ancora inferiore la percentuale di famiglie che utilizza regolarmente veicoli a basse emissioni (27,2%), biciclette (21,1%) o servizi di car pooling o car sharing (19,8%).

A limitare maggiormente una mobilità “sostenibile” sono principalmente fattori strutturali, legati in primo luogo, secondo 8 famiglie su 10 (il 78,8%) ad un’offerta di trasporti pubblici inadeguata (a tale riguardo occorre segnalare come ben il 50% di queste indichi tale fattore come “molto” ostativo). Al secondo posto tra gli ostacoli individuati dalle famiglie si colloca la necessità di effettuare quotidianamente spostamenti lunghi nel minor tempo possibile (76%), che registra un valore leggermente superiore all’indicazione che fa riferimento ai tempi più lunghi per gli spostamenti con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi (75,5%) e alla mancanza di infrastrutture e servizi adeguati (71,1%).

Il 69,6% riconosce inoltre come fattore ostativo gli elevati costi per adeguare il parco mezzi (attraverso l’acquisto di auto/moto elettrici o ibridi), mentre oltre la metà delle famiglie (il 51,4%) ammette di non voler in ogni caso rinunciare all’automobile (anche per una questione di comodità), e oltre un terzo delle famiglie (il 35,5%) non adotta comportamenti di mobilità sostenibile perché non conosce o non si pone il problema.

Coerentemente ai fattori ostativi emersi, la principale “soluzione” per incentivare la mobilità sostenibile, indicata dal 63,5% delle famiglie, è quella di rendere più efficiente il trasporto pubblico locale mentre il 59,7% auspica che vengano aumentati i finanziamenti per l’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale.

Vedi la notizia nell’Osservatorio sulla Mobiità Urbana Sostenibile


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