Auto elettrica: le “batterie su quattro ruote” possono diventare il 4º ‘fornitore’ di energia in Ue, con un risparmio di oltre 100 miliardi in 10 anni
La ricarica bidirezionale potrebbe far risparmiare ai conducenti di veicoli elettrici fino al 52% sulla bolletta elettrica annuale. Boraschi (T&E): “È necessario un quadro normativo UE”.
Oltre 100 miliardi di euro in un decennio. Questo quanto potrebbe far risparmiare alle compagnie energetiche europee e agli automobilisti, tra il 2030 e il 2040, l’utilizzo delle batterie dei veicoli elettrici come sistemi di accumulo, capaci di scambiare elettricità con la rete, secondo un nuovo studio commissionato da Transport & Environment.
I veicoli elettrici dotati di sistemi di ricarica bidirezionale, infatti, possono agire come “batterie su ruote”, assorbendo elettricità nei momenti di eccesso di offerta e restituendola quando la domanda è maggiore. Ma il loro potenziale potrebbe non essere sfruttato, in assenza di standard comuni dell’UE che garantiscano l’interoperabilità, cioè di uno standard unico di dialogo diretto tra tutti i veicoli elettrici e tutte le colonnine di ricarica.
Report T&E: entro il 2040 risparmi per oltre 100 miliardi con la tecnologia V2G. La cosiddetta tecnologia vehicle-to-grid (V2G), che consente alle batterie delle auto elettriche di scambiare elettricità con la rete, può comportare un significativo potenziale di risparmio, secondo il rapporto realizzato dagli istituti di ricerca Fraunhofer ISI e ISE per Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Nel 2030 il costo totale annuo del sistema elettrico dell’UE potrebbe essere ridotto di più del 5%, ovvero di oltre 9 miliardi di euro, per arrivare a 22 miliardi di euro di risparmi annui nel 2040 (in Italia 3,6), ovvero l’8%. Per il decennio tra il 2030 e il 2040, i risparmi potrebbero ammontare a oltre 100 miliardi di euro.
Integrare le energie rinnovabili. L’enorme riduzione potenziale dei costi di sviluppo e gestione del sistema elettrico è dovuta al fatto che i veicoli elettrici contribuiscono all’integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti. I veicoli elettrici collegati a casa o al lavoro potranno ridurre il fabbisogno di sistemi di accumulo – per immagazzinare energia quando c’è un eccesso di produzione eolica o solare – fino al 92% al 2040. In Italia potrebbero arrivare a rappresentare la quasi totalità della capacità di accumulo necessaria per stoccare la produzione rinnovabile in eccesso. Con il V2G, la rete europea potrebbe integrare fino al 40% in più di capacità solare fotovoltaica (in Italia il 47%).
I veicoli elettrici, quarto ‘fornitore’ di elettricità dell’UE. Immagazzinando l’energia rinnovabile in eccesso, che altrimenti andrebbe persa, la flotta europea di veicoli elettrici potrebbe contribuire fino al 9% del fabbisogno energetico annuale dell’UE al 2040 (il 18% in Italia). In questo modo i veicoli elettrici diventerebbero il quarto ‘fornitore’ di elettricità dell’UE (il secondo in Italia), riducendo la necessità di ulteriore capacità di generazione.
Boraschi: “Potenziale veicoli elettrici va oltre la decarbonizzazione dei trasporti su strada”. Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “I veicoli elettrici stanno contribuendo alla decarbonizzazione dei trasporti su strada, ma il loro potenziale va ben oltre. La ricarica bidirezionale offrirà una enorme e capillare rete di sistemi di accumulo, riducendo la necessità di costruirne di nuovi per stoccare l’energia eolica e solare in eccesso”.
Bolletta elettrica e durata della batteria. Secondo lo studio, la ricarica bidirezionale – consentendo ai veicoli elettrici di prelevare l’elettricità quando è a buon mercato o direttamente dai pannelli solari domestici – potrebbe far risparmiare ai conducenti di veicoli elettrici fino al 52% sulla bolletta elettrica annuale. Ciò equivarrebbe a riduzioni fino a 780 euro all’anno, a seconda di fattori quali la localizzazione geografica, la presenza o meno di pannelli solari in casa e le dimensioni della batteria del veicolo. Le apparecchiature di ricarica domestiche bidirezionali dovrebbero costare circa 100 euro in più rispetto alle wallbox tradizionali.
La ricarica bidirezionale, secondo lo studio, può anche allungare la vita delle batterie dei veicoli elettrici, contrariamente alle preoccupazioni comunemente diffuse. Secondo il rapporto, la durata della batteria potrebbe essere prolungata fino al 9% rispetto alle pratiche di ricarica standard dei veicoli elettrici, in quanto l’auto viene mantenuta in uno stato di carica ottimale.
Le sfide. L’Europa può raccogliere i benefici della tecnologia V2G quasi gratuitamente, poiché i costi aggiuntivi dei sistemi di ricarica bidirezionali e delle nuove wall-box sarebbero compensati dalla riduzione delle bollette elettriche nel giro di pochi mesi. Tuttavia, poiché i diversi produttori di automobili si concentrano attualmente sia su sistemi bidirezionali a corrente alternata che a corrente continua, la mancanza di interoperabilità frena l’adozione del V2G.Andrea Boraschi ha affermato che: “Il V2G può decollare solo se garantiamo che tutti i veicoli elettrici potranno funzionare con tutti i sistemi di ricarica. I legislatori possono sbloccare il potenziale di questa tecnologia decidendo gli standard UE per la ricarica bidirezionale. Sarà una vittoria per i consumatori e l’ambiente, facilitando il progresso verso gli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia”.