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Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo

All'Università del cibo c'è più gusto

Sito web: www.unisg.it/campus/la-scuola-cucina-pollenzo

Certe invenzioni sono la diretta conseguenza di idee geniali; altre nascono dalla passione, dalla necessità, dalla competizione o addirittura dal caso. Raramente, però, un’impresa nasce dalla volontà di rendere una disciplina di studio la scienza di un piacere. È la storia dell’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo). Il termine “gastronomia”  venne coniato da Archestrato di Gela nel IV secolo avanti Cristo. Da allora l’atto del nutrirsi coincide con l’arte del saper gratificare l’anima attraverso il cibo. Perché la gastronomia cominci a diventare scienza bisogna aspettare il 1825, quando il francese Anthelme Brillat-Savarin la definisce come la conoscenza ragionata del rapporto tra alimentazione ed essere umano. A renderla una disciplina fondata sulla libertà del gusto e sul suo rispetto, infine, ci ha pensato un terzo profeta: Carlo Petrini.

È il 2004 quando il fondatore di Slowfood, sulla base della sovranità e sostenibilità alimentare, istituisce il primo corso di laurea in Scienze Gastronomiche. Da allora sono stati 3.200 gli studenti di 70 diversi Paesi che – dalla tradizione alla tecnologia, dal diritto del cibo alla giustizia, dalla biodiversità alla sostenibilità agricola a quella culturale – possono apprendere tutto ciò che regola il nostro mangiare. Consapevoli che per parlare di gastronomia bisogna conoscere il processo che genera il cibo, proteggerlo e migliorarlo.Oltre a essere una fucina di esperti, l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nelle Langhe, sostenuta da 135 aziende che vi investono, è anche un crocevia di competenze. Qui tanti studiano i nuovi processi in grado di garantire la sostenibilità organolettica, ambientale e culturale del cibo, per consegnarci così l’arte e la scienza del mangiare. Sono loro i #GreenHeroes di oggi.

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