Calcestruzzi Ericina Libera
Il calcestruzzo è tutto R.O.S.E. e fiori
Sito web: www.calcestruzziericina.it
L'ambiente è un alleato nella lotta alla mafia. E la storia di Calcestruzzi Ericina lo dimostra. L’impresa della provincia di Trapani viene confiscata al boss Vincenzo Virga nel 2000. Ma la strada è ancora lunga, e nel corso degli anni avvengono tentativi di boicottaggio delle mafie locali. Finalmente, nel 2011, grazie alla legge sull’uso sociale dei beni confiscati, le proprietà aziendali della Calcestruzzi Ericina vengono affidati alla cooperativa costituita dai lavoratori dell’azienda. Nasce la Calcestruzzi Ericina Libera.
All’interno dello stabilimento trapanese, accanto alle strutture per la produzione di calcestruzzo, viene realizzato un impianto di riciclaggio di rifiuti inerti (i prodotti di scarto dalle attività di costruzione e demolizione e i rifiuti che derivano dalle attività di scavo). Ciò consente di recuperare materiali altrimenti destinati a finire in discarica e di trasformarli in una risorsa. Il nome di questa mirabile tecnologia è R.O.S.E., ovvero Recupero Omogeneizzato Scarti Edilizi. E grazie a questo impianto è possibile valorizzare percentuali molto elevate (fino al 97 per cento) delle frazioni inerte, eliminando quelle indesiderate (ferro, plastica, carta, legno...), riuscendo così a trasformare i rifiuti inerti in aggregati riciclati e omogenei. Questi prodotti sono utilizzati sia per riempimenti di sottofondi stradali sia per realizzare nuovo calcestruzzo.
L’azienda utilizza il recupero delle acque piovane per l’abbattimento delle polveri della lavorazione, e anche le acque di lavaggio della betoniera sono riutilizzate, grazie ad un efficiente sistema di recupero, per produrre nuovo calcestruzzo. Il gruppo trapanese è passato da un totale di 15 mila tonnellate di rifiuti recuperati nel 2011 a circa 30 mila nel 2020. Smaltire i rifiuti (e la mafia) in maniera efficiente è possibile, grazie ai nostri #GreenHeroes di Ericina Libera!
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