Silvestrini: la crescita delle rinnovabili deve continuare concordando una ragionevole riduzione degli incentivi e rafforzando la diffusione di un tessuto di imprese verdi
La bozza del decreto legislativo per il recepimento della direttiva europea 2009/28/CE mette in pericolo lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro paese. L’appello del direttore scientifico del Kyoto Club.
<p>La <b>bozza di decreto legislativo</b> per il recepimento della direttiva rinnovabili 2009/28/CE, che sarà approvata giovedì mattina dal Consiglio dei Ministri, rischia di bloccare tutto il comparto delle rinnovabili nel nostro paese.</p><p>"Doveva essere uno strumento per definire le modalità di raggiungimento degli obiettivi verdi al 2020. In realtà questo provvedimento – afferma <b>Gianni Silvestrini</b>, direttore scientifico del Kyoto Club – rischia di paralizzare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia".</p><p>Silvestrini sottolinea che "in realtà tutto fa pensare che alla fine si arriverà a un compromesso eliminando gli elementi negativi del provvedimento". Una situazione simile si era verificata già un paio di anni fa quando Tremonti tentò di eliminare le detrazioni fiscali del 55% e anche allora il governo tornò sui suoi passi. </p><p>"Il <b>boom del fotovoltaico</b> dell’anno scorso, causato dallo sciagurato decreto ‘salva Alcoa’ e da incentivi effettivamente troppo elevati rispetto al calo dei prezzi degli impianti, ha indubbiamente giocato un ruolo importante", ha spiegato Silvestrini. </p><p>A questo si sono aggiunti anche i <b>sorprendenti numeri della produzione verde</b>. "Anche se il valore definitivo della potenza degli impianti a fonti rinnovabili installati nel 2010 si saprà solo fra qualche mese – dice il direttore scientifico del Kyoto Club – si può stimare che tale potenza avrà una produzione potenziale di oltre 10 TWh all’anno. Cioè la potenza verde installata lo scorso anno è in grado di generare una quantità di elettricità analoga a quella che sarebbe ipoteticamente producibile nel 2022 dal primo dei reattori nucleari EPR che si vorrebbero installare in Italia". </p><p>Guardando all’esempio della Germania, dove nei giorni scorsi è stato approvato uno schema di riduzione degli incentivi fotovoltaici legato alla dinamica reale delle installazioni, Silvestrini conclude che "<b>la crescita delle rinnovabili deve continuare</b> concordando una ragionevole riduzione degli incentivi e rafforzando la diffusione in atto di un tessuto di imprese verdi".</p><p><br /> <br /></p>