Comunità energetiche rinnovabili, sbloccare subito i decreti attuativi
77 realtà, tra le quali anche Kyoto Club, scrivono al Governo: ritardo inaccettabile, CER fondamentali contro povertà energetica e crisi climatica.
La guerra in Ucraina ha messo in luce quanto la dipendenza energetica dal gas e dalle fonti fossili esponga l’Italia e l’Unione europea ai ricatti, e ha rafforzato la convinzione che la transizione ecologica sia urgente e debba avvenire il prima possibile per contrastare non solo l’avanzata della crisi climatica e la lotta alla proliferazione dell’inquinamento, ma anche per tutelare le tasche dei cittadini europei dall’aumento dei prezzi dell’energia.
L’Unione europea è corsa ai ripari, e ha rivisto verso l’alto i propri target con il programma RepowerEU, che ha come obiettivo principale quello di aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili, passando dal 40 al 45 per cento entro il 2030. A dicembre il Governo italiano ha recepito la Direttiva RED II, che propone la soluzione della comunità energetica come strumento di transizione ecologica. Tuttavia, l’attuazione della Direttiva è in una fase di stallo in quanto i decreti attuativi sono ancora in sospeso.
Per questo 77 realtà tra cui associazioni, diocesi, fondazioni e movimenti, hanno lanciato un appello al Governo in cui chiedono di “sbloccare” la svolta delle comunità energetiche e di pubblicare con urgenza i bandi del PNRR riservati ai piccoli comuni – del valore di 2,2 milardi di euro – per fornire ai tanti operatori, cittadini, imprese, comunità pronti a realizzare progetti le coordinate di riferimento necessarie per la loro realizzazione.
“Oltre al contributo in termini di aumento di quota di produzione da fonti rinnovabili le CER rappresentano un modello di produzione diffusa e partecipata di energia nel quale i cittadini superano lo steccato dell’essere solo consumatori, soggetti ai capricci delle bollette, ma diventano prosumer e godono potenzialmente di una parte dei benefici dei produttori” sostengono le organizzazioni nell’appello, che poi precisano come le CER “premiando la coincidenza geografica tra produzione e consumo e la quota di energia prodotta auto consumata avranno un ruolo decisivo per risolvere il problema della trasmissione nelle reti elettriche del futuro in cui il traffico aumenterà significativamente”.
Per il Vicepresidente di Kyoto Club Francesco Ferrante “Le comunità energetiche sono il futuro che si fa presente e abbiamo accolto con grande favore la scelta del Governo di destinare risorse importanti per il loro sviluppo nei piccoli comuni italiani. Certamente i ritardi del governo ci mettono in allarme. Per questo come Kyoto Club, Legambiente e AzzeroCO2 abbiamo lanciato la campagna BeComE: coinvolgendo le imprese e le amministrazioni interessate, useremo questi mesi per fare informazione e formazione, in modo da preparare il maggior numero di Comunità possibili alla svolta, nell’attesa che l’esecutivo sblocchi i decreti attuativi”.