I giganti dell’elettricità, i produttori e le ONG all’UE: accelerare l’eliminazione delle caldaie fossili. Tra i firmatari anche Kyoto Club ed ENEL

Una tempestiva eliminazione delle caldaie a combustibili fossili consentirebbe di risparmiare l'8% delle importazioni di gas dell'UE e di evitare un'impennata a lungo termine dei prezzi delle bollette energetiche, secondo le ricerche delle organizzazioni che sostengono l'appello.

27 ottobre 2022

In una lettera inviata oggi al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, 25 organizzazioni chiedono l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili per incentivare tecnologie quali le pompe di calore, l’energia solare e il teleriscaldamento. [1]

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A maggio, la Commissione europea ha annunciato che avrebbe cercato di porre fine alla vendita di caldaie a combustibile fossile “autonome” entro il 2029. I piani sono stati inclusi nella comunicazione EU Save Energy, parte del piano REPowerEU. [2]

Secondo i firmatari, l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili dovrebbe essere fissata a una data più ravvicinata.

Tra i firmatari figurano i giganti dei fornitori di energia ENEL e Iberdrola, nonché i produttori di pompe di calore, di energia solare e le ONG ambientaliste. I firmatari chiedono una diffusione massiccia delle pompe di calore, che dovrebbero sostituire le caldaie a combustibile fossile.

L’anno scorso, un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha avvertito che il divieto di installare nuove caldaie a combustibili fossili dovrebbe essere introdotto a livello globale a partire dal 2025. [3]

Una nuova ricerca conferma che l’eliminazione graduale del riscaldamento a combustibili fossili attraverso la progettazione ecocompatibile entro il 2025 potrebbe sbloccare una massiccia riduzione del consumo di gas per il riscaldamento residenziale pari a 320 TWh, corrispondente all’8% delle importazioni totali di gas dell’UE nel 2020, e un risparmio totale di emissioni di gas serra pari a 75 Mt CO2eq. entro il 2030. Questa stima fa parte di un recente studio dell’Öko-Institut, commissionato dall’EEB nell’ambito della campagna Coolproducts. [4] [5]

Marco Grippa, responsabile del programma di decarbonizzazione del riscaldamento, Environmental Coalition on Standards (ECOS): “Ogni volta che una caldaia a gas raggiunge la fine del suo ciclo di vita, dovrebbe essere sostituita con una pompa di calore, con apparecchi ibridi solari o con qualsiasi altra alternativa rinnovabile ed efficiente. I Paesi dell’UE devono eliminare gradualmente la vendita di nuove caldaie a gas e le politiche di progettazione ecocompatibili (Ecodesign) sono lo strumento perfetto per farlo.

I fornitori di energia elettrica sono pronti, i produttori di impianti di riscaldamento sono pronti. I politici devono dimostrare al mercato che anche loro sono pronti. I leader dell’UE dovrebbero dirlo ad alta voce: possiamo diventare indipendenti dal gas fossile ed entrare in un futuro del riscaldamento pulito e conveniente per tutti. Il divieto di utilizzare caldaie fossili è il primo passo”.

I firmatari sottolineano gli esempi di Paesi che stanno già guidando la transizione. A partire dal 2024, ogni nuovo apparecchio di riscaldamento installato in Germania, il più grande mercato d’Europa, dovrà funzionare con una quota elevata di energie rinnovabili, vietando di fatto le caldaie autonome a combustibili fossili e incentivando la diffusione delle pompe di calore.

Nei Paesi Bassi, a partire dal 2026, gli edifici saranno obbligati a installare pompe di calore quando sostituiranno i loro sistemi di riscaldamento o saranno collegati al teleriscaldamento. Altri Paesi, come la Francia, stanno seguendo l’esempio.

Anche i produttori di apparecchi di riscaldamento stanno compiendo passi importanti. Molti stanno costruendo nuovi impianti di produzione e facendo investimenti significativi per soddisfare la domanda in forte crescita di pompe di calore e condizionatori d’aria ad alta efficienza energetica.

Quanto è grande il mercato delle pompe di calore?
Le vendite di pompe di calore sono cresciute del 34% in Europa – un massimo storico, secondo i dati rivelati dalla European Heat Pump Association. Sono state vendute 2,18 milioni di unità a pompa di calore in 21 Paesi, quasi 560.000 in più rispetto al 2020. Questo porta il numero totale di pompe di calore installate nell’UE a 16,98 milioni, coprendo circa il 14% del mercato del riscaldamento. [6]

Elenco dei firmatari:
Environmental Coalition on Standards (ECOS), CAN Europe, CLASP, E3G, Ecodes, EDP Energias de Portugal, European Environmental Bureau (EEB), European Heat Pump Association (EHPA), ENEL, European Partnership for Energy and the Environment (EPEE), Euro Heat and Power, Global Witness, Green Transition Denmark, GREENoneTEC Solarindustrie GmbH, Iberdrola, Kyoto Club, LUN Energy, Natuur & Milieu, Panasonic Heating & Cooling, PORT PC (Polonia), REScoop. eu, Schneider Electric, Solar Heat Europe, Stiebel Eltron, Topten, Za Zemiata (Bulgaria), ZERO – Associação Sistema Terrestre Sustentável.

Note per i redattori:
[1] https://ecostandard.org/wp-content/uploads/2022/10/Ecodesign-for-REPowerEU-letter.pdf
[2] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_3131
[3] https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050
[4] Coolproducts study – IMPACT OF A BAN OF FOSSIL HEATING TECHNOLOGIES ON NECPS AND NATIONAL ENERGY DEPENDENCY https://www.coolproducts.eu/wp-content/uploads/2022/07/Coolproducts-gas-boiler-ban-2022-_11-July-22.pdf
[5] https://www.coolproducts.eu/
[6] https://www.ehpa.org/fileadmin/user_upload/Record_growth_for_Europe_s_heat_pump_market_in_2021.pdf

Contatti:
Ivo Cabral, responsabile stampa ECOS (in inglese): ivo.cabral@ecostandard.org – +32 484 382793
Marco Grippa, responsabile del programma di decarbonizzazione del riscaldamento, ECOS (in italiano): marco.grippa@ecostandard.org


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