Recovery: Kyoto club, troppo idrogeno, poca auto elettrica
Silvestrini , risente del ruolo aziende italiane.
“Nel Recovery Plan c’è una assoluta sottovalutazione della mobililità elettrica, a fronte di una sopravvalutazione del ruolo dell’idrogeno. Viene dato un ruolo spropositato al biometano, mentre c’è poca attenzione alle rinnovabili, in particolare all’eolico offshore”. Lo ha detto all’ANSA il direttore scientifico della ong Kyoto Club, Gianni Silvestrini, commentanto il Pnrr consegnato al Parlamento dal governo.
“L’idrogeno deve esserci nella transizione ecologica, ma nel medio e lungo periodo – spiega Silvestrini -. Nel breve periodo non si sa come consumarlo, salvo che sui treni e nelle raffinerie. Ma sono piccole quantità. Eppure, nel Recovery si parla molto più di idrogeno che di mobilità elettrica”.
Secondo l’esperto “il Pnrr risente del ruolo delle aziende energetiche italiane, come Eni e Snam, che devono riconvertire la loro produzione di metano e investono sui biocarburanti, e del ritardo del nostro paese sulla mobilità elettrica”.