Decarbonizzazione, Kyoto Club: sforzi inadeguati, serve accelerare la riduzione delle emissioni

Secondo Letizia Magaldi, del gruppo di lavoro "Fonti energetiche rinnovabili" di Kyoto Club, per implementare la transizione energetica serve lo sblocco delle rinnovabili e la pubblicazione del decreto Fer2.

8 febbraio 2024 Fonte: Radio Anch'io

Quali sono le criticità principali evidenziate nella proposta italiana di aggiornamento del Piano nazionale energia e clima? Letizia Magaldi, Vicepresidente esecutivo di Magaldi Green Energy e membro del Gruppo di lavoro “Fonti energetiche rinnovabili”, intervistata dalla trasmissione “Il giusto clima” di Radio popolare non ha dubbi: “Si è verificata una mancanza di trasparenza nel processo di consultazione, l’Unione europea chiede maggiori dettagli su come si siano coinvolte le autorità, i cittadini e gli stakeholders. Sappiamo che il processo di decarbonizzazione deve coinvolgere tutti, ed è un elemento essenziale del prossimo Pniec”.

“Un insufficiente progresso verso la neutralità climatica, le carenze nell’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione delle emissioni nei settori, che è di solo il 35% rispetto al 43,7%” sono, secondo l’imprenditrice, le altre principali lacune del Pniec. Addirittura, continua Magaldi, “anche recentemente, alla COP 28 si è previsto di triplicare gli obiettivi , e gli sforzi fatti fino ad oggi risultano completamente inadeguati: bisogna arrivare al 51% della riduzione delle emissioni e raggiungere il 65%, per essere in linea con l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature non oltre l’1,5 °C.”

Letizia Magaldi illustra poi quelle che sono le principali proposte di Kyoto Club a sostegno della decarbonizzazione, in vista degli ambiziosi obiettivi Ue di riduzione delle emissioni al 2030, 2040 e 2050. “Lo sblocco immediato del processo autorizzativo per le rinnovabili, che risulta essere non adeguato rispetto agli obiettivi di triplicare la produzione di fonti pulite al 2030; il via libera al decreto Fer2 atteso da anni soprattutto per lo sviluppo di tecnologie quali l’eolico offshore, il solare a concentrazione ed altre fonti innovative; il decreto biomasse per supportare l’economia circolare; la lotta al dissesto idrogeologico; l’efficientamento energetico: nonostante il Superbonus sia stato oggetto di grandi polemiche, ha portato all’installazione di tanti piccoli impianti solari e ad una crescita del fotovoltaico di circa 5 Gw nel 2023. Adesso che il 110% non c’è più, sarà difficile questa crescita. Ancora, siamo in attesa del decreto aree idonee – sappiamo che in Italia manca una legge sul consumo di suolo”.

Ma in tutto ciò ci sono anche delle note positive. Kyoto Club aveva chiesto, nel dicembre 2022, l’approvazione del decreto sulle comunità energetiche rinnovabili, che è stato recentemente pubblicato. “Noi pensiamo”, conclude Magaldi “che questo sia uno strumento di grandissima utilità per fare in modo che l’energia si produca dove serve e non in luoghi che poi debba essere trasportata, con tantissime infrastrutture di rete che comporterebbero investimenti ingenti e grossi ritardi. Inoltre, questo potrebbe essere uno strumento importante per combattere la povertà energetica“.

Ascolta l’intervista su Radio Popolare (minuto 19:10)


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