podcast-er: Detrazioni fiscali, una buona pratica per l’efficienza. Silvestrini a Ecoradio

Esempi di successo di misure incentivanti come il conto energia la detrazione del 55% vanno difesi perché hanno portato risultati concreti e prodotto buone pratiche. Toccare senza criterio questi meccanismi rischia di depotenziarli. L’opinione di Gianni Silvestrini a Ecoradio.

22 novembre 2010

<p><b><a href="http://qualenergia.it/UserFiles/Files/silvestrini_opinione_ecoradio_17nov10.mp3">Ascolta audio</a></b> (mp3 – 1’30’’)</p><p>Gli <b>incentivi</b> alle rinnovabili e all’efficienza energetica degli ultimi decenni non sempre sono andati a buon fine e questo dimostra che non è semplice spendere soldi nel migliore dei modi. </p><p>Esistono, comunque, dei <b>casi esemplari dal punto di vista dei risultati</b>. Il primo è il <b>conto energia</b> per il <b>fotovoltaico</b>, un meccanismo che funziona bene e grazie al quale sono stati realizzati più di 100mila impianti in poco più di 2 anni. Un altro strumento è il <b>55% di detrazioni fiscali</b> per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, utilizzato già da quasi mezzo milione di famiglie e imprese. Questa è un incentivo che già una prima volta ha rischiato di essere eliminato e che oggi è nuovamente sotto attacco da parte del Governo.</p><p>Si stanno proponendo delle <b>soluzioni intermedie</b> come quella di allungare di dieci anni le detrazioni oppure ridurre l’aliquota al 41%. Il grosso rischio è quello di toccare un meccanismo che funzionava bene, depotenziandolo totalmente e, quindi, di renderlo di fatto inutilizzabile. </p><p>È necessario perciò <b>difendere questi strumenti</b> con forza come sta avvenendo in questa fase, prendendo come esempio i loro risultati e le buone pratiche che ne sono scaturite. </p><p>L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a <a href="http://www.ecoradio.it/?option=com_frontpage&Itemid=1">Ecoradio</a>. </p><p></p><p></p>


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