Cibo ed emissioni di gas serra a Report-Rai3 – video

La trasmissione Report ha presentato un’inchiesta sulla stretta connessione tra alimentazione ed emissioni dei gas serra. Il link per rivedere su internet la trasmissione di Rai3 andata in onda domenica 13 aprile. Citato anche il contatore delle emissioni di CO2 del Kyoto Club.

15 aprile 2008

Domenica 13 aprile è andata in onda su Rai3 la trasmissione di inchiesta Report che in questa puntata ha toccato un tema a volte poco rilevante al grande pubblico e cioè quello della stretta connessione che c’è tra cibo ed emissioni dei gas serra.
Gli esempi segnalati da Report e dai giornalisti Piero Riccardi e Michele Buono, sono diversi e tutti molto impietosi: importare un chilo di asparagi dal Perù o un chilo di ciliegie dall’Argentina che viaggiano in aereo per arrivare nel nostro piatto, significa lasciare nell’atmosfera 6 chili e mezzo di anidride carbonica emessa dai carburanti fossili.
Altro esempio, citato nella presentazione della puntata pubblicata su internet: paghiamo circa 8 euro al chilo le carote grattugiate contenute in una vaschetta di plastica, mentre a chi le produce costano solo 7 centesimi. A questo prezzo esorbitante si deve aggiungere anche il pedaggio che si paga alla natura con il massiccio uso della chimica, con l’inquinamento di aria, terra, acqua.
Tutto questo per avere prodotti sempre sulle nostre tavole, ma anche sempre più cari, più scadenti dal punto di vista nutritivo e del sapore. ||Questo modello di consumo dei prodotti agricoli e dell’industria del cibo è insostenibile , ma l’occidente industrializzato non pare rimetterlo in discussione.
Solo per coltivare, allevare, o produrre quello che diventerà il nostro cibo e portarlo sulle nostre tavole, emettiamo il 30% dei gas serra, secondo i dati dell’Onu del Millennium Ecosystem-Assesment.
Tanto per avere un raffronto, i trasporti non legati al settore dell’alimentazione incidono per il 17%. Il settore zootecnico produce gas serra 296 volte più dannosi della CO2. L’aumento degli allevamenti è dovuto all’aumento del benessere, quindi all’aumento del consumo di carne, questo nonostante tutti gli studi medici dicano che mangiare troppa carne fa male. Un hamburger di 150 grammi, prima di arrivare sulla nostra tavola ha consumato 2500 litri di acqua, tutta quella che serve per irrigare il terreno che cresce mais o il foraggio che serve ad alimentare l’animale. ||L’inchiesta parte dalla domanda: cosa può fare concretamente l’agricoltura per invertire la rotta e salvare il pianeta?
Le risposte sono da ricercare nei mercati locali, nei cibi e ristoranti a km 0, gruppi di acquisto solidale, agricoltura senza chimica sintetica e riscoperta delle antiche varietà di prodotti. Molti agricoltori stanno dimostrando che un’agricoltura pulita è possibile e non costa di più. ||Nel corso della trasmissione, curata da Milena Gabanelli è stato anche citato il contatore delle emissioni di CO2 presente sul sito del Kyoto Club.
Gabanelli: “Il protocollo di Kyoto, sempre lui, a partire da gennaio di quest’anno per i prossimi 4 anni, dice che dobbiamo ridurre l’emissione di gas serra del 6,5%, pena una multa salatissima. Siccome non abbiamo ancora fatto nulla, sul sito del Kyoto Club c’è un contatore che misura in tempo reale il debito che l’Italia sta accumulando: 47 euro al secondo, più di 4 milioni di euro al giorno. Ma pare che la cosa non ci interessi granché”.||Vedi la puntata di Report “Buon appetito!”(durata: 1h15 minuti)

In alternativa leggi il testo dell’intera puntata di Report ” Buon appetito!”


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