La crisi climatica richiede urgenza e maggiore impegno dei paesi per ridurre le emissioni di gas serra. Un appello della società civile ai leader riuniti alla COP22

In occasione dell'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi e della COP22 di Marrakech, una vasta coalizione di organizzazioni della società civile, gruppi e movimenti sociali da tutto il mondo ha pubblicato un documento che espone in modo analitico l'urgenza di agire globalmente per il clima.

16 novembre 2016

<p>Il documento “Il percorso verso l’obiettivo 1,5 °C” (pdf) espone in maniera analitica l’urgenza di agire a livello globale e in maniera accelerata per il clima, aumentando in modo particolare gli impegni di mitigazione 2020 i quali, se lasciati allo stato attuale, risultano totalmente insufficienti per il raggiungimento dell’’obiettivo ambizioso di 1.5 C.

Se non si agisce in maniera tempestiva ed ambiziosa, gli obiettivi di Parigi svaniranno davanti ai nostro occhi: è questo l’appello che emerge nel documento “Il percorso verso l’obiettivo 1.5°C”, dove si propone un’analisi degli attuali impegni di riduzione nelle emissioni di gas serra avendo come riferimento l’anno 2020, supponendo quest’anno come punto di riferimento temporale per il raggiungimento dell’obiettivo 1.5 gradi.

Lo studio si basa sul principio della responsabilità comune ma differenziata, sul calcolo di quote eque di riduzione delle emissioni di gas serra tra Paesi ricchi e Paesi impoveriti: l’equità è calcolata con riferimento ai principi cardine di equità definiti dall’UNFCCC ed in base a due variabili, la responsabilità storica delle emissioni (quindi quanto si è contribuito al livello attuale di emissioni) e la capacità di convertire i propri sistemi energetici.

Maggiori approfondimenti sono disponibili sul sito del FOCSIV che, in quanto partner di CIDSE, ne ha curato la traduzione e l’adattamento in italiano.

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