Chiusura ufficio Natale e Capodanno

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Kyoto Club in audizione alla Camera dei deputati in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili

Presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, Giuseppe Grauso e Luca Genovese hanno presentato la proposta di emendamento avanzata dalla nostra Associazione in relazione al Testo Unico Rinnovabili sul tema dell'eolico offshore.

27 settembre 2024

La nostra opinione per quanto riguarda gli impianti eolici offshore: dalla lettura della bozza di decreto legislativo, abbiamo notato che il principi generale che governa i diversi criteri autorizzativi è basato sulla taglia dell’impianto. Fanno eccezione a tale principio gli impianti eolici offshore, che ricadono nel processo autorizzativo unico nazionale, indipendentemente dalla taglia.

Vista la complessità del processo autorizzativo, tale circostanza porterebbe allo sviluppo di soli impianti di grandi dimensioni, autorizzati a livello nazionale e concentrati in poche aree geografiche – principalmente Puglia, Sicilia e Sardegna . con la conseguente necessità di dover adeguare la rete distributiva di tutta la Penisola, dato che la maggior parte del consumo di energia è nelle regioni del Nord Italia – come sostenuto anche da un recente studio di Ambrosetti.

A giugno del 2024 sono state presentate 87 richieste autorizzative di impianti eolici offshore, per un totale di oltre 76 GW di potenza. Ma la rete distributiva di Terna raggiungerà solo 8,5 GW entro il 2030. La maggior parte di questi impianti non potrà essere realizzata, ma dovrà essere esaminata dagli organi competenti governativi.

La produzione di energia da fonti rinnovabili può essere quindi realizzata non solo attraverso investimenti in grandi impianti, ma anche mediante la realizzazione di piccoli impianti più vicini agli utilizzatori finali.

La nostra idea è quella di prevedere anche diversi criteri autorizzativi per quanto riguarda gli impianti eolici offshore, in modo da ridurre l’impatto sulle regioni in riferimento all’esigenza di adeguamento delle reti distributive.

La nostra proposte è di prevedere, per gli impianti eolici offshore, diversi criteri autorizzativi: in particolare, per gli impianti fino a una grandezza di 10 MW una autorizzazione unica regionale, mentre per gli impianti di grandi dimensioni lasciare una autorizzazione unica statale.

Questo permetterebbe di rendere più omogeneo il resto del decreto, permetterebbe lo sviluppo di un modello distributivo locale, una riduzione dei carichi per gli organi competenti statali e una riduzione di adeguare le reti di trasporto e distribuzione.

La proposta di emendamento di Kyoto Club (pdf)


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