Legislatura 18ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 352 del 28/07/2021

Ordine del giorno sui temi del progetto "Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento degli edifici in Italia" del Presidente della X Commissione (Industria, commercio, turismo) del Senato della Repubblica.

5 agosto 2021

Il Senato,

            in sede di esame del disegno di legge recante «Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure»;

        premesso che:

           l’articolo 33 del decreto-legge in esame riconosce la detrazione al 110 per cento (Superbonus) anche per gli interventi volti alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi, eseguiti congiuntamente ad interventi antisismici. La norma estende, altresì, alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale la possibilità di avvalersi dell’agevolazione fiscale per gli interventi realizzati su immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4 (ad esempio: ospedali, case di cura e conventi);

            in particolare, l’articolo 33-bis, inserito in sede referente alla Camera dei deputati, modifica in più punti la disciplina del cd. Superbonus 110%, di cui all’articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, che riconosce una detrazione al 110 per cento, per alcuni interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche;

        considerato che:

            il riscaldamento delle abitazioni è tra le cause principali dell’inquinamento delle città e, secondo i dati resi noti dal Cresme, è responsabile di oltre il 19 per cento delle emissioni climalteranti prodotti dal nostro Paese e del 60 per cento delle polveri sottili nelle aree urbane;

            in Italia sono installati oltre 19 milioni di caldaie a gas e si stima che più di 7 milioni di caldaie siano antecedenti alla direttiva 90/396/CE sulle prestazioni degli apparecchi a gas, che rischiano di essere sostituite da altri impianti a gas, più efficienti ma non risolutivi del problema di inquinamento locale e globale che producono;

            è evidente come tale situazione possa e debba essere cambiata, come previsto anche dagli obiettivi europei su clima ed energia e come risulta dagli impegni assunti dal Governo italiano nell’ambito del PNIEC, tenuto conto inoltre che oggi esistono alternative competitive rispetto a impianti di riscaldamento a gas nelle abitazioni, come le pompe di calore elettriche, che possono anche essere integrate con impianti solari fotovoltaici e geotermici a bassa entalpia con un’efficienza sicuramente maggiore di quelli da fonti fossili;

            l’obiettivo di riduzione, al 2030, di almeno il 55 per cento delle emissioni di CO2-equivalenti rispetto al livello del 1990, annunciato dalla Presidente della Commissione europea e fatto proprio anche dal Governo italiano, impone di agire subito, con misure che favoriscano le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica anche per gli impianti di riscaldamento;

            anche l’Italia, come già deciso dai Governi britannico e olandese, dal 2025 dovrà vietare l’installazione di caldaie a gas nei nuovi edifici, incentivando le tecnologie alternative già disponibili sul mercato,

            rilevato che:

        l’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, ha introdotto una detrazione pari al 110% (cosiddetto Superbonus 110%) delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica, senza però differenziare fra quelli che impiegano fonti energetiche fossili o da rinnovabili o con tecnologie che non producono inquinamento,

        impegna il Governo, nella prossima legge di bilancio:

        a) ad adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere normativo, che consenta di differenziare le detrazioni del cosiddetto Superbonus 110% fra gli impianti di riscaldamento che utilizzano fonti energetiche fossili e quelli che utilizzano fonti energetiche rinnovabili, disincentivando i primi e incentivando i secondi;

            b) prevedere un piano di sostegno alle aziende del settore per la conversione verso impianti di riscaldamento a emissioni zero, al fine di garantire l’operatività, entro il 2030, di soli impianti senza emissioni climalteranti su tutto il territorio nazionale.

Testo integrale qui


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