Revisione Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorurati (HFC)

Lo scorso 25 aprile si è tenuta la prima riunione della fase così detta di “Trilogo”. Gabriele Di Prenda, Environment Research Manager di Daikin Air Conditioning Italy Spa, riassume le proposte sul tavolo, offrendo un'attenta analisi sulle problematiche con uno sguardo alle relative soluzioni per il comparto del riscaldamento.

11 maggio 2023 Daikin

La Revisione Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorurati ha lo scopo di ridurre progressivamente l’uso dei refrigeranti a base di idrofluorocarburi  (HFC) che, se dispersi in atmosfera, concorrono a generare il fenomeno dell’effetto serra. Poiché i refrigeranti HFC al giorno d’oggi sono utilizzati nella quasi totalità delle pompe di calore e dei condizionatori destinati alle nostre case, uffici, cinema, ospedali ecc., è evidente come tale regolamento avrà un impatto importante sia nella nostra vita quotidiana sia per il conseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione ed indipendenza dai gas fossili, per i quali tali tecnologie giocano un ruolo primario. 

Lo scorso 25 aprile si è tenuta la prima riunione della fase così detta di “Trilogo”; in questa fase, i testi elaborati distintamente dai tre organismi europei preposti alla revisione del regolamento (Commissione Europea, Parlamento e Consiglio) saranno discussi e sintetizzati in un documento finale, che vedrà poi la sua entrata in vigore al momento della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Analizzando le proposte sul tavolo, è forte il timore che la revisione del regolamento possa rendere più difficile per i cittadini raffrescarsi, oltre che rallentare sensibilmente lo sviluppo del mercato delle tecnologie a pompa di calore per il riscaldamento.
Queste problematiche e le relative soluzioni sono qui di seguito riassunte dall’Ing. Gabriele Di Prenda, Environment Research Manager di Daikin Air Conditioning Italy Spa.

 “Lo scopo del regolamento è condiviso e sostenuto da tutto il comparto industriale delle pompe di calore e dei condizionatori, già da tempo impegnato nello sviluppare tecnologie utilizzanti gas refrigeranti a minor effetto serra; tuttavia alcune delle proposte elaborate dalle istituzioni europee introdurrebbero in brevissimo tempo dei divieti o delle limitazioni all’uso di HFC anche per applicazioni dove al momento non esistono alternative adeguate. I refrigeranti naturali utilizzabili nelle pompe di calore e nei condizionatori al posto degli HFC (principalmente propano, ammoniaca e loro rispettive miscele) presentano infatti dei gradi di infiammabilità e tossicità tali da vietarne l’uso in ambienti quali ospedali, cinema, teatri etc.; anche nelle nostre abitazioni  il ricorso a tali refrigeranti è possibile solo nel caso in cui il circuito refrigerante dell’impianto di climatizzazione rispetti delle distanze minime da porte, finestre, piani calpestabili etc. ed i locali in cui risultino presenti parti del circuito rispettino determinati criteri di sicurezza. E’ facile quindi immaginare quante e quali sarebbero le difficoltà per climatizzare le abitazioni dei nostri centri urbani con simili prodotti; una prima valutazione stima che per oltre la metà degli appartamenti nei nostri centri urbani non sarà più possibile montare un condizionatore, con una maggiorazione di prezzo per l’utente finale superiore al 50%  per quelle restanti”.

In conclusione, le proposte di revisione elaborate dal Parlamento e dal Consiglio renderebbero la climatizzazione, se non impossibile di certo un privilegio per pochi in virtù di costi di prodotto e di adeguamento degli impianti molto levati, è corretto?

“Esatto; va poi tenuto conto dell’aspetto ambientale”, prosegue Di Prenda, “Requisiti troppo sfidanti e con tempi così ristretti rallenteranno la diffusione delle pompe di calore, facendo così perdere gran parte dei vantaggi in termini di riduzione dei consumi di energia e di emissioni garantiti da tale tecnologia; una somma di benefici, questa, ben più grande dei vantaggi ottenibili dall’eliminazione degli HFC in tali tecnologie. E’ per questo motivo che l’Industria nazionale chiede di rivedere le proposte di divieto all’uso degli HFC nel caso di pompe di calore e condizionatori, autorizzando l’utilizzo di un più ampio ventaglio di refrigeranti, posticipando di qualche anno alcuni dei divieti e garantendo un maggior quantitativo di quote gas sul mercato. Con queste modifiche ci sarebbe modo per i costruttori di sviluppare prodotti idonei alle differenti applicazioni, per i professionisti il tempo di formarsi sul corretto trattamento dei nuovi gas e per la normativa nazionale di aggiornarsi senza risultare un ostacolo alla transizione tecnologica; il tutto senza andare contro agli obiettivi ambientali europei e soprattutto senza arrecare danni ai cittadini.”

L’auspicio è che il testo finale sia tale da coniugare gli obiettivi specifici del Regolamento ed al contempo non arrecare danno ai cittadini  e al processo di decarbonizzazione in edilizia.


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