Pecoraro Scanio e Realacci: continuare e rafforzare la strada per Kyoto

Il Ministro dell’Ambiente e il Presidente della Commissione Ambiente della Camera al Convegno \"Le Regioni e gli enti locali verso Kyoto\" organizzato dal Kyoto Club.

7 febbraio 2008 Fonte: Agenzia Dire

“Su Kyoto non bisogna disperdere il lavoro fatto. Nell’ultima Finanziaria sono state inserite molte misure per combattere i mutamenti climatici, dagli incentivi per le fonti rinnovabili, a quelli per la sostituzione degli elettrodomestici meno efficienti, allo stop alla produzione entro il 2011 delle lampadine ad incandescenza”. Lo ha detto Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, intervenendo al Convegno “Le Regioni e gli enti locali verso Kyoto”,organizzato dal Kyoto Club. ||Sono provvedimenti “importanti – dice – che vanno sicuramente rafforzati, ma che segnano anche un cambio di direzione apprezzabile rispetto al passato. L’Italia non può più permettersi di restare ancora indietro rispetto all’Europa. Gli interventi per combattere i mutamenti climatici devono diventare scelte determinanti per affrontare un cambiamento radicale delle politiche nazionali e diventare un pilastro di un’economia più efficiente e competitiva”.||Al Convegno del Kyoto Club è intervenuto anche ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio che ha sottolineato come le regioni abbiano un ruolo indispensabile, “perché non è possibile raggiungere gli obiettivi nazionali dell’Italia se non introduciamo, finalmente, dei target regionali dando possibilità non solo alle varie Regioni, ma anche a Comuni e Province, di ridurre le proprie emissioni di CO2″.
Nella Finanziaria, ricorda Pecoraro, “con una serie di provvedimenti, ho previsto 800 milioni di euro a sostegno delle attività che le Regioni mettono in campo per ridurre l’anidride carbonica, incluso il fondo rotativo per Kyoto da 600 milioni di euro, che spero la Conferenza Stato-Regioni liberi rapidamente, perché è lì che è bloccato”.
||Secondo il Ministro, questo esecutivo ha creato “una strada su Kyoto che qualunque altro governo dovrà perseguire se vuole restare in Europa; noi, comunque, lavoreremo per portare al Parlamento e al Governo il massimo delle fonti rinnovabili”.


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