Psicologia e interessi del rinascimento nucleare

Il ritorno al nucleare in Italia si regge su un sfondo psicologico creato ad arte che in poche settimane ha convinto politici e stampa. Un meccanismo non nuovo che si basa sulla grande forza della lobby dell’industria energetica.

2 luglio 2008 Fonte: QualEnergia.it

Ripercorre la più recente storia dell’energia nucleare può essere interessante per capire i meccanismi psicologici e, se, vogliamo, mediatici legati ai rinnovati tentativi di rilancio di questa tecnologia. Allora è utile ricordare le parole del sociologo e scrittore tedesco Ulrich Beck che spiega come in questi casi si assista sempre ad una sorta di ”drammaturgia del rischio” e la spiega come una sorta di competizione tra rischi possibili spesso molto ardita.
Si arriva così a “rimuovere” quello nucleare (proliferazione, scorie, insicurezza, antieconomicità, incapacità di soddisfare la domanda e di ridurre i gas serra) perché i pericoli da sconfiggere vengono dipinti come molto più carichi di inquietudine: la crisi climatica, il superamento delle fonti fossili inquinanti e sempre più costose, l’insufficienza delle rinnovabili (comunque da sviluppare), i black out.

Leggi l’articolo originale.


↑ torna in cima