Una road map in 13 tappe per un’agricoltura amica dell’ambiente

All'agricoltura sostenibile e allo sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica è stata dedicata la settima assemblea programmatica organizzata in preparazione degli Stati Generali della Green Economy che si svolgeranno a Rimini il 7 e 8 novembre, nell'ambito di Ecomondo - Key Energy.

19 settembre 2012

<p>La <b>sostenibilità dei sistemi produttivi alimentari</b> rappresenta una sfida globale: l’obiettivo a fronte di risorse primarie, sempre più limitate e a rischio, è quello di sfamare un numero crescente di persone (9 mld entro il 2050) con alimenti in quantità sufficiente, sicuri e di qualità, riducendo gli sprechi, combattendo il degrado ambientale e salvaguardando la redditività. All'<b>agricoltura sostenibile</b> e allo <b>sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica</b> è stata dedicata la settima assemblea programmatica organizzata in preparazione degli <b>Stati Generali della Green Economy</b> che si svolgeranno<b> a Rimini il 7 e 8 novembre</b> prossimi, nell’ambito di <a href="http://www.ecomondo.com/">Ecomondo – Key Energy</a>, organizzati dal Ministero dell’Ambiente e da 39 organizzazioni di imprese green. Il sistema agricolo italiano è portatore di un modello di sostenibilità e di qualità legate a un territorio ammirato e imitato nel mondo.</p><p>"Contro la perdita di suolo – ha dichiarato <b>Stefano Masini</b>, Responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti e coordinatore del gruppo di lavoro ‘Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica’ – l’unico antidoto è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità ed occupazionali. Per questo – ha aggiunto – occorre promuovere filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità".</p><p>Oggi sono molti <b>i primati dell’agricoltura italiana</b>: l’agricoltura biologica che occupa 48.000 persone e opera sul 9% di superficie coltivata; i prodotti ad alta valenza qualitativa e ambientale con un export in crescita che raggiunge i 30 miliardi. Si può fare ancora di più coinvolgendo i cittadini e la società nel dare valore ai luoghi in cui si produce e nel costruire le misure di tutela dell’ambiente come insostituibile leva competitiva.</p><p>Ecco le <b>13 proposte</b> in grado di incidere sulla valorizzazione dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente e di fare delle filiere agricole le leve dello sviluppo della green economy italiana: <br /><ul><li>Rimuovere gli ostacoli normativi, che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;</li><li>Preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo, anche attraverso la destinazione diversa da quella corrente degli oneri di urbanizzazione, in specie da impiegare per obiettivi di tutela e di riqualificazione ambientale;</li><li>Promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole, in particolare affidando alle imprese agricole la fornitura di beni e servizi diretti alla manutenzione dei beni comuni;</li><li>Tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure fiscali agevolate;</li><li>Avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio, anche utilizzando risorse già destinate alle cosiddette grandi opere rimaste incompiute o non autorizzate;</li><li>Introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonché sostenere l’acquisto dei prodotti green;</li><li>Affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;</li><li>Promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia operanti nel raggio di una filiera corta con utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio;</li><li>Salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;</li><li>Promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;</li><li>Costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;</li><li>Promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica per salvaguardare le aree rurali, incrementare il reddito delle attività agricole, fermare la fuga dei giovani dalle campagne e incrementare l’occupazione giovanile;</li><li>Migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, ponendo a servizio della collettività risorse e uomini con la capacità di analizzare, investigare e penetrare le nuove frontiere della criminalità anche attraverso la moderna e rivisitata funzione del poliziotto di campagna.</li></ul></p><p>Per maggiori informazioni sugli Stati Generali della Green Economy: <a href="http://www.statigenerali.org">www.statigenerali.org</a></p><p><br /></p>


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