Bioshopper, Ferrante: ora finalmente scattano multe per chi commercializza vecchi sacchetti di plastica fuorilegge

Il decreto del Governo che prevede le sanzioni per chi continua a commercializzare vecchi sacchetti di plastica e "bioshopper truffa" è finalmente entrato in vigore. Ora scatteranno multe fino a 100mila euro per chi commercializza shopper in plastica. A dichiararlo è Francesco Ferrante.

17 settembre 2013

<p>"Il decreto del Governo che prevede le <b>sanzioni per chi continua a commercializzare vecchi sacchetti di plastica</b> e "bioshopper truffa" è finalmente entrato in vigore.<br />Venerdì scorso è scaduto infatti il termine entro il quale la commissione avrebbe dovuto esprimersi, dunque ora finalmente entrano in vigore le multe salate per chi intende aggirare la normativa e commercializzare ancora i vecchi e inquinanti sacchetti di plastica".</p><p>A dichiararlo è l’esponente di Green Italia e Vice Presidente di Kyoto Club, <b>Francesco Ferrante</b>, autore dell’emendamento che portò in Senato all’approvazione della norma contenuta nella Finanziaria del 2007 finalizzata al divieto della commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili.</p><p>"La scelta della Commissione Europea di non impugnare la legge italiana – continua Ferrante – comporterà che d’ora in poi in <b>Italia</b>, <b>paese all’avanguardia nella legislazione a favore degli shopper che rispettano l’ambiente</b>, la commercializzazione dei sacchi non conformi a quanto prescritto, e che quindi siano davvero biodegradabili e compostabili, sarà punita con la sanzione di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo cioè sino a 100mila euro se la violazione del divieto riguarda quantita’ ingenti di sacchi per l’asporto".</p><p>"La <b>norma</b> – aggiunge Ferrante – ha già avuto un <b>effetto positivo sugli stili di vita dei cittadini</b> che sempre piu numerosi rinunciano all’"usa e getta" e ha contribuito a sostenere l’innovazione tecnologica legata alla <b>chimica verde</b>. Si adeguino ora in fretta i produttori che hanno perseverato nel tentativo di aggirare le norme, ricorrendo a quella vera e propria truffa ai danni dei consumatori e pericolosa per l’ambiente che sono i sacchetti cosidetti oxodegradabili, camuffando la loro ‘licenza di inquinare’ per una difesa dei posti di lavoro, spalleggiati in questa difesa corporativistica anche da uno schieramento trasversale in parlamento"- conclude Ferrante.</p><p></p>


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