Mobilità sostenibile e rigenerazione urbana a Milano. Muoversi in città intervista Maria Berrini

L’esperienza di Milano, e l’impegno di AMAT, per una mobilità sostenibile. Muoversi in città ha intervistato Maria Berrini, CEO AMAT srl.

28 aprile 2017

In quale contesto l’amministrazione di Milano ha avanzato le proprie politiche di rigenerazione urbana e mobilità sostenibile? La crisi finanziaria degli ultimi anni ha rallentano tale processo verso una nuova concezione delle città e verso città resilienti? In particolare, la crisi ha rallentato o accelerato percorsi di mobilità nuova e sostenibile a Milano?

Il contesto è stato fortemente caratterizzato dal cambio di direzione politica, dato che dopo molti anni di guida del centro destra, Milano nel 2011 ha eletto un sindaco di centro sinistra (Pisapia) sull’onda di una grande partecipazione civica. Nello stesso mese dell’elezione si è tenuto anche un referendum locale, di carattere ambientale, che ha ulteriormente indirizzato in tal senso i primi passi della nuova amministrazione.

Nel 2014 la città è stata fortemente impegnata a preparare l’evento di EXPO 2015, poi svoltosi con successo, e anche questa dinamica ha costituito un acceleratore.

La crisi ha in realtà contribuito a ridurre la pressione del traffico e ad incentivare comportamenti di maggiore sostenibilità nel modo di muoversi.

Area C con il pedaggio a Milano a cui Amat ha lavorato intensamente per la sua attuazione. Risultati? Difficolta? Quale prospettiva?

Sono state incontrate molte difficoltà nella fase di definizione delle regole (contestazioni, battaglie legali), ma l’attuazione è stata semplice in quanto l’infrastruttura era già stata sperimentata con il precedente sistema di pedaggio, mirato ai soli veicoli più inquinanti (Ecopass). Risultati come da stime AMAT: riduzione quasi del 30% del traffico e di conseguenza migliore qualità urbana (meno incidenti, rumore ed emissione inquinanti; più spazio per altri modi di muoversi, minore congestione).

Quest’anno le regole sono state ulteriormente affinate, allargando il divieto assoluto di accesso ai mezzi diesel 3 e 4 e lasciando la gratuità ai soli mezzi ibridi e elettrici.

Il PUMS conferma l’AREA C come strategia, non valuta positivamente l’allargamento, se non dopo che siano state attuate le altre strategie di contenimento del traffico e rafforzamento del TPL a scala più vasta. Il PUMS indica, invece, come prioritaria l’attuazione della LEZ, un cordone di controllo con telecamere intorno a tutto il centro abitato (circa 185 varchi) con il quale non sarà applicato un pedaggio, ma un progressivo divieto/controllo/sanzionamento per i veicoli più inquinanti.

Quali caratteristiche ha il Pums di Milano redatto da Amat? È innovativo? La VAS e il processo di partecipazione hanno funzionato? Quando verrà approvato dalla nuova giunta Sala? Per la città metropolitana come procede la pianificazione strategica per la mobilita?

A noi è parso di aver introdotto molte innovazioni nel processo di pianificazione, orientando in modo forte il sistema degli obiettivi verso la sostenibilità. E promuovendo in modo particolarmente forte tutte le strategie rivolte alla mobilità alternativa all’auto.

La VAS e la partecipazione sono stati condotti in modo estensivo e hanno intrecciato anche l’Analisi Costi Benefici. Il PUMS ha, infatti, superato la procedura di VAS già un anno fa, ma ha avuto purtroppo uno stop dovuto al cambio di Giunta Comunale, che ha dovuto adottarlo nuovamente.

Ora è al vaglio del Consiglio Comunale e speriamo di chiudere, entro qualche mese, con l’approvazione. La Città metropolitana si è dotata di propri strumenti di pianificazione territoriale e strategica. Il PUMS di Milano ha però dato un contributo di analisi e di definizione strategiche di cui contiamo che la Città metropolitana potrà giovarsi. Inoltre, la recente istituzione dell’Agenzia di bacino TPL (Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia) darà vita ad un percorso importante di pianificazione del servizio a quella scala.

E riguardo alla logistica delle merci? Che idee avete proposto? E cosa è stato fatto concretamente finora?

La logistica delle merci è entrata a far parte delle strategie del PUMS con un capitolo dedicato. AMAT nel 2014 ha realizzato un’indagine che ha permesso di inquadrare il tema dal punto di vista delle quantità in gioco e delle sue caratteristiche, in forte evoluzione.

La strategia del PUMS affida agli operatori privati il compito di essere protagonisti delle innovazioni, e al Comune il compito di orientare e regolare, con divieti, disincentivi ed incentivi, le dinamiche della logistica allo scopo di orientarle verso soluzioni Green e Smart.

Il Sistema degli accessi al centro urbano è mirato a limitare o disincentivare l’accesso dei mezzi più ingombranti e inquinanti nel centro storico (Cerchia Navigli) e nella area più ampia governata dalla Congestion Charge (Cerchia dei Bastioni) o a limitarne la circolazione nelle aree di picco.

La diffusione di mezzi puliti (elettrici e ibridi) o cargo Bike è sostenuta con regole favorevoli, e altre forme di promozione.

In via di sviluppo due progetti dedicati: lo Smart parking per dotare di sensori gli stalli di carico e scarico; l’istituzione di una corona di controllo con telecamere intorno a tutto il centro abitato, per scoraggiare o indirizzare gli accessi di mezzi inquinanti, ingombranti o che trasportano merci pericolose.

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