Lucka Kajfež Bogataj: “La temperatura degli oceani cresce ancora. Se non cambiamo, disastri sempre più forti”

Su Repubblica.it un'intervista alla climatologa dell'Ipcc, Lucka Kajfež Bogataj, che nel 2007 ritirò, per conto dell'Ipcc, il Premio Nobel per la pace: "In India e in Nepal oltre mille vittime. E siamo solo all'inizio". L'intervista alla climatologa, ambasciatrice del progetto Interreg Med COMPOSE di cui Kyoto Club è partner italiano, su Repubblica.it.

11 settembre 2017 Fonte: Repubblica.it

PRIMA Harvey poi Irma: un uno-due micidiale che ancora non ha esaurito il suo effetto. E, mentre la Florida è in attesa del colpo in arrivo, altri due uragani sono già in pista, pronti a continuare l'assalto agli Stati Uniti. Disastri che eravamo abituati a fronteggiare nel corso di anni si concentrano in pochi giorni. Come è possibile?
"Per trovare la risposta bisogna guardare all'acqua, non all'aria", risponde Lucka Kajfež Bogataj, la climatologa di Lubiana che nel 2007 è stata fra i tre membri dell'Ipcc (Integovernamental Panel on Climate Change) che hanno ritirato il Nobel per la pace per la lotta contro il cambiamento climatico. "Gli uragani cominciano a svilupparsi quando la temperatura del mare raggiunge i 28 gradi. A quel punto l'evaporazione cresce: l'energia e l'umidità in gioco aumentano, i venti diventano più forti, le piogge si gonfiano".

Questa però è la dinamica classica della formazione degli uragani. Cosa è cambiato oggi?
"Un conto è avere oceani che raggiungono a fatica i 28 gradi, un conto è registrare picchi di oltre 30 gradi. La situazione degli oceani è cambiata radicalmente in tempi troppo rapidi e l'aumento della temperatura dei mari, che è stato di circa un grado, ha moltiplicato l'intensità dei fenomeni meteo estremi. Così la stagione degli uragani è diventata più lunga e l'area interessata si è allargata: gli uragani durano di più perché la superficie di oceano anomalmente caldo che li sostiene si è allargata. Invece di spegnersi rapidamente una volta arrivati sulla costa inondano l'entroterra".

È la prima volta che si registra una concentrazione così minacciosa di uragani?
"Si parla di stagione degli uragani proprio perché si concentrano in un periodo relativamente ristretto. Ma finora pochi raggiungevano una forza preoccupante. Nel caso di Irma invece l'umidità è cresciuta del 7 per cento e le piogge del 14 per cento. La novità sta qui. Se nei Caraibi nel giro di pochi giorni nascono quattro uragani che si esauriscono con pochi danni nessuno se ne accorge. Se già i primi due di questi quattro uragani raggiungono una potenza devastante e per di più colpiscono una delle regioni più ricche del mondo arrivano i titoloni in prima pagina".

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