Sen, molti passi in avanti. Ma manca il salto finale

Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, commenta su La Stampa la Strategia energetica nazionale (SEN) presentata dai ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti lo scorso 10 novembre.

13 novembre 2017

Secondo il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, la nuova Strategia energetica nazionale (SEN) presentata dai ministri Calenda e Galletti venerdì10 novembre segna una discontinuità rispetto al precedente documento del 2013. E lo dimostrano le critiche dei sostenitori dei fossili che lamentano l’assenza di attenzione alla produzione nazionale di idrocarburi.

Fuori il carbone, rilancio delle rinnovabili, riduzione dei consumi e ruolo centrale del gas. Questi sono in sostanza i pilastri della SEN: sicuramente una buona notizia. Nello specifico, secondo il direttore scientifico la rottura più netta rispetto al passato è rappresentata dalla chiusura delle centrali a carbone entro il 2025 in sintonia con una tendenza internazionale che ha già visto analoghe decisioni da parte di Regno Unito, Francia, Olanda e Finlandia, in un contesto di più generale riduzione dei consumi del carbone (nel mondo -4% nell’ultimo biennio).

Tuttavia, nonostante le notizie positive, per raggiungere i risultati indicati nella SEN occorre una chiara discontinuità rispetto al rallentamento delle rinnovabili registratosi degli ultimi cinque anni – dichiara Silvestrini – avviando una decisa crescita dell’eolico e del fotovoltaico.

Leggi l'articolo completo su La Stampa.it

 


↑ torna in cima