Fabbrica Pinze Schio, #GreenHeroes dal Veneto

Continua la saga degli "eroi verdi” premiati dall’attore Alessandro Gassmann. Sono i protagonisti di una nuova economia che rifiuta lo spreco, che è amica dell’ambiente, e che produce innovazione, reddito e posti di lavoro.

28 febbraio 2020 Fonte: La Stampa Tuttogreen

Charles Darwin diceva che in natura non sopravvive la specie più forte o la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento. Il mercato non si comporta in maniera molto diversa, e l’antica Fabbrica Pinze Schio, nata un secolo fa per produrre mollette in legno, evolvendo è diventata il primo fornitore delle Olimpiadi di Londra del 2012 di stoviglie monouso completamente compostabili.

L’Italia è la patria delle piccole imprese. Aziende familiari portate avanti con fatica e tenacia da piccoli imprenditori, aziende su cui il nostro Paese ha costruito e poi puntellato la sua ricchezza. Nel Nordest molte piccole fabbriche hanno aperto, prodotto e poi chiuso i battenti; tante altre hanno cavalcato i cambiamenti del mercato trasformando il proprio business. Tra quelle che ce l’hanno fatta c’è la Fabbrica Pinze Schio. Sono gli inizi del ‘900 quando l’azienda di falegnameria, sfruttando il legno di faggio proveniente dal vicino bosco del Cansiglio, inizia a produrre pinze di legno per l’industria tessile e conciaria della zona. La famiglia Munarini, proprietaria della fabbrica, non è però incline a restare ferma. E negli anni ‘50 decide di investire in un composto appena inventato: la plastica. La Fabbrica Pinze Schio cambia pelle, e diventa la prima azienda al mondo a produrre mollette da bucato in plastica. Durante i decenni successivi si specializza proprio nella produzione di articoli in plastica, ma negli anni ‘90, con l’ingresso sul mercato di forti concorrenti asiatici, Battista Munarini subodora che sia necessario un nuovo cambiamento, e ne parla con l’amico manager Armido Marana. Anche secondo Armido la Fabbrica Pinze Schio deve evolvere, come ha già fatto in passato; ma questa volta puntando sulla sostenibilità ambientale. Bisogna mettere la conoscenza accumulata negli anni al servizio del futuro.

È un progetto ardito, quello di Armido Marana, ma è anche un progetto lungimirante. E Battista Munarini nel 2000 lo nomina amministratore delegato. La fabbrica Pinze Schio, sotto la guida di Armido inizia una conversione che porta l’azienda a collaborare con Novamont. Nel 2005, con il marchio Ecozema, La Fabbrica Pinze Schio può proporre le prime stoviglie monouso compostabili in Mater-Bi certificate N13432. Ed è la prima ad offrire posate – non in legno ma in bioplastica – compostabili in 90 giorni. Un primato che le permette di diventare, nel 2012, il fornitore di stoviglie delle Olimpiadi di Londra, e nel 2015 dell’EXPO di Milano.

Oggi con 30 dipendenti e un fatturato di oltre 9 milioni di euro Fabbrica Pinze Schio è un’azienda florida, tra le prime ad aver visto nelle bioplastiche la risposta alle esigenze di mense, scuole e ospedali. Una realtà industriale i cui prodotti si spera non siano assimilati, dalle direttive europee sul monouso, a quella plastica utilizzata per decenni che i #GreenHeroes di oggi, evolvendo, hanno saputo sostituire.

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