Cia-Agricoltori Italiani: consumo di suolo, agricoltura sempre più a rischio

Cia rilancia l'urgenza di un intervento serio e circostanziato del Parlamento con una legge ad hoc sul consumo di suolo perché l'Italia sta perdendo ancora terreno e l'agricoltura del nostro Paese rischia di arretrare all'avanzare di una cementificazione forsennata e pericolosa che danneggia produzioni e paesaggio.

29 luglio 2020

"In meno di vent'anni – ha ricordato Cia – la superficie edificata ha corroso oltre 2 milioni di ettari coltivati, cancellando il 16% delle campagne. Negli ultimi sette anni fino al 2019, sottolinea il rapporto Ispra, la perdita dovuta al consumo di suolo in termini di produzione agricola complessiva, ha raggiunto i 3,7 milioni di quintali per un danno economico pari a quasi 7 miliardi di euro. Nel dettaglio sono stati "cancellati" 2 milioni e mezzo di quintali di prodotti da seminativi, seguiti dalle foraggere (-710.000 quintali), dai frutteti (-266.000), dai vigneti (-200.000) e dagli oliveti (-90.000)".

"Senza contare – ribadisce l'associazione di categoria – che la mancata manutenzione del territorio, il degrado, l'incuria, la cementificazione selvaggia e abusiva, l'abbandono delle zone collinari e montane dove è venuto meno il fondamentale presidio dell'agricoltore, contribuiscono a quei fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno reso ancora più fragile l'Italia e in quelle zone maggiormente vulnerabili e neanche ora al riparo dall'avanzare della copertura artificiale.

E da anni che Cia chiede una legge contro il consumo di suolo. Si tratta di una sfida importante che vede protagonisti gli agricoltori come tutti i cittadini e che è tornata centrale anche ne "Il Paese che Vogliamo", progetto dell'organizzazione con al centro le potenzialità delle aree interne d'Italia. Serve per Cia un provvedimento basato su scelte consapevoli e di lungo respiro che guardano, oggi più di ieri, all'impatto sui cambiamenti climatici e al ruolo strategico riconosciuto all'agricoltura anche a livello europeo".


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