Siglato il Patto per il respiro: l’aria buona diventa opportunità per il territorio

I lavoro dell'Associazione Nazionale Borghi del Respiro è stato coordinato dal CREA. Salubrità ambientale, sviluppo e turismo sostenibili e vivibilità del borgo, con una particolare attenzione alla salute e al benessere respiratorio di cittadini ed ospiti, specialmente di soggetti disabili o sensibili.

25 agosto 2020

Sono questi gli ingredienti della ricetta che 15 borghi italiani di Abruzzo, Lazio, Umbria si impegneranno, per primi, a promuovere domani 1 agosto, siglando il Patto per il Respiro, nell’ambito dell’Associazione Nazionale Borghi del Respiro.

Si tratta di un’iniziativa, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, volta a favorire una cultura della salute, declinata a tuttotondo nei tipici borghi italiani, che preveda la limitazione del fumo di tabacco nei luoghi frequentati (giardini, locali all’aperto, scuole, aree sanitarie), la promozione della mobilità sostenibile (anche con isole pedonali almeno nel periodo estivo) e la fruizione agevolata di luoghi di valore naturalistico. A tutto ciò va aggiunto un soggiorno salutare in destinazioni turistiche ad alta qualità ambientale, con ospitalità mirata ai soggetti sensibili ad allergie ambientali. In tal senso le ricadute del progetto consisteranno nel valorizzare anche centri abitati di differenti paesaggi italiani, incoraggiando il ripopolamento dei borghi situati in zone interne o svantaggiate (anche dai recenti sismi), ma particolarmente salubri perché lontane da fonti inquinanti dell'aria.

I borghi del respiro, infatti, sono piccoli centri abitati situati in zone di buona o ottima qualità dell’aria secondo il D. Lgs. 155/2010, in attuazione del Piano Europeo per l'aria pulita COM (2013) 918. 

L’Associazione Nazionale Borghi del Respiro è frutto di una collaborazione tra pneumologi, pazienti, enti locali ed esperti del territorio e della qualità dell’aria, che hanno dato vita, con il coordinamento del CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia, ad un lavoro multidisciplinare che ha fornito le basi scientifiche perché la menzione “Borghi del respiro” fosse effettivamente verificabile su base classificatoria ed ambientale, costituendo così un marchio territoriale, una eco-label su base volontaria. In questa direzione sono stati poi approvati il Regolamento contenente i requisiti obbligatori e preferenziali e un pool di azioni virtuose che i Comuni aderenti applicheranno al loro territorio.

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