Clima, dal campo alla tavola: 16 azioni per salvare il pianeta

Per rallentare il fenomeno del cambiamento climatico è necessario intervenire sui sistemi alimentari. Il Wwf consiglia 16 interventi. Obiettivo? Una diminuzione del 20% di emissioni entro il 2050. Il report di WWF, UNEP, EAT e Climate Focus suggerisce ai decisori politici come possono agire con un approccio "dal campo alla tavola".

3 settembre 2020

La lotta ai cambiamenti climatici si fa anche agendo sulla produzione e il consumo di cibo. La trasformazione dei sistemi alimentari, infatti, puo' infatti ridurre del 20% le emissioni globali, Negli impegni nazionali da formalizzare con l'Accordo di Parigi, tra cui limitare il riscaldamento a 1,5 gradi, quindi, occorre tener conto anche del sistema alimentare globale.

 È quanto emerge dal nuovo report del Wwf, Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep), Eat e Climate Focus. Sono stati individuati 16 modi in cui i decisori politici possono agire dal campo alla tavola. Modificare i propri consumi dimezzando gli sprechi alimentari e adottando regimi alimentari più ricchi di vegetali; ridurre il cambiamento d'uso del suolo e la conversione degli habitat naturali; prevenire le perdite di cibo; migliorare i metodi di produzione e ridurre le emissioni di metano provocate dagli allevamenti di bestiame: queste alcune delle 16 azioni nel settore alimentare suggerite nel report contro i cambiamenti climatici.

Il Rapporto Enhancing Nationally Determined Contributions (NDCs) for Food Systems  (pdf) rivela come i Paesi stiano perdendo importanti opportunità per ridurre le emissioni di gas serra, identificando 16 strategie attraverso le quali i governi potrebbero agire di più con un approccio “dal campo alla tavola”.

Ad oggi, l’alimentazione e le diete, le perdite e gli sprechi  di cibo sono fattori ampiamente ignorati, ma se i politici li inserissero tra i target settoriali all’interno dei piani nazionali per il Clima, potrebbero ridurre fino al 25% le emissioni globali. In base all'Accordo di Parigi del 2015, i Paesi sono tenuti a rivedere o ripresentare i loro NDC (dall’inglese nationally determined contributions contributi determinati a livello nazionale) ogni cinque anni. Quest'anno, quindi, i responsabili politici hanno l'opportunità di adottare soluzioni per trasformare i sistemi alimentari e di fissare obiettivi e misure più ambiziose per ridurre le emissioni di gas serra e quindi migliorare la biodiversità, la sicurezza alimentare e la salute pubblica.

Maggiori approfondimenti sul sito del Wwf. 

 

 


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