No, le caprette di Agitu non sono sole

Lei è stata uccisa e sarà per sempre la nostra eroina. E c'è chi pensa anche a loro.

22 gennaio 2021 Fonte: Il Venerdì di Repubblica

Forse è stato l’ultimo brutto colpo del 2020. Parliamo della tragica uccisione di Agitu Ideo Gudeta, la pastora delle “capre felici”, che dalla lontana Etiopia, da cui era dovuta fuggire perché minacciata per la sua battaglia contro il furto dei terreni agricoli da parte delle multinazionali, era giunta fin sulle montagne del Trentino. Qui, come sappiamo, aveva realizzato il geniale progetto di scommettere su speciali (e locali) capre, rustiche e resistenti: le capre pezzate di razza Mochena, sempre meno diffuse perché non adatte a un allevamento intensivo, ma ideali per dare nuova vita al territorio della Valle dei Mocheni. Una scommessa vincente, perché le caprette oltre a pulire alla grande il territorio davano tanto ottimo latte, il massimo per produrre formaggi meravigliosi.

Agitu stava facendo rinascere quel pezzo di montagna, con tanta fatica e tanto lavoro. Sappiamo, purtroppo, che un brutto giorno un uomo – c’è una persona accusata, pare con gravi indizi a suo carico, ci sarà un processo – ha spezzato la vita di Agitu con una violenza e una cattiveria terribili. Una notizia tristissima, sconvolgente. Nessuno potrà mai restituire a tutti noi Agitu Ideo Gudeta, donna buona e generosa. Una persona che verrà ricordata, che resterà per sempre un modello e un’ispirazione per tutti i #GreenHeroes e per gli uomini e le donne di buona volontà.

Per questo tra tanto dolore un po’ di consolazione arriva da una notizia. Una giovane neanche ventenne, Beatrice Zott, ha subito preso in custodia il gregge delle caprette di Agitu. Beatrice è una pastora anche lei, conosceva Agitu fin dal suo approdo in Valle dei Mocheni, e ha cominciato a curare (fino a nuove decisioni) gli animali rimasti senza padrona. Un gesto generoso, che apre a una nuova speranza per questo 2021.

Nota della redazione: Qualche giorno fa, quando il Venerdì era già chiuso e andato in stampa, le caprette di Agitu sono state distribuite tra gli allevatori locali. “Mi hanno chiesto di prenderle in affidamento, ma non posso permettermelo, a mie spese non avrei potuto” ha scritto su Facebook Beatrice Zott. “Spero di rivederle sulle montagne e sui pascoli della valle dei Mocheni, dove sono nate, dove anche loro hanno oggi lasciato un pezzo di cuore”. Auguriamo tutto il meglio a loro e a lei.

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