Le strategie di ristrutturazione degli edifici a lungo termine non garantiscono la neutralità climatica
Serve una revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPDB).
Un nuovo rapporto lanciato oggi dal Buildings Performance Institute Europe (BPIE) rileva che gli Stati membri dell’UE continuano a sottovalutare il ruolo del settore edile nella realizzazione di un’Europa climate-neutral.
Sulla base di un’analisi dettagliata di otto strategie di ristrutturazione a lungo termine (LTRS) che rappresentano oltre il 50% della popolazione dell’UE, il rapporto evidenzia che la maggior parte di queste né raggiunge l’obiettivo, previsto dalla Direttiva EPDB di un parco immobiliare altamente efficiente e decarbonizzato, né è in linea con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Questo significa che è improbabile che si aumenti l’attività di ristrutturazione al 3% annuo necessario per raggiungere gli obiettivi dell’UE per il 2030. Questo disallineamento scostamento tra le LTRS degli Stati membri e i target climatici dell’UE indica la chiara necessità che la Commissione europea proponga una revisione completa della Direttiva. La proposta di revisione è fissata per il quarto trimestre di quest’anno.
Nessuna delle otto strategie analizzate mira alla decarbonizzazione al 100% del patrimonio edilizio, né fornisce dettagli sufficienti per l’intero periodo fino al 2050 al fine di consentire una valutazione dell’adeguatezza delle politiche di supporto e delle disposizioni finanziarie per raggiungere gli obiettivi.
“La nostra analisi mostra chiaramente l’incapacità degli Stati membri di raggiungere sia l’efficienza dal punto di vista energetico sia gli obiettivi di decarbonizzazione dell’EPDB”, ha affermato Oliver Rapf, direttore esecutivo di BPIE. “Se a ciò aggiungiamo la necessità di raggiungere nuovi goals climatici, è chiaro che l’EPBD necessita di una revisione completa e non solo di un emendamento mirato”.
Secondo l’analisi, gli edifici ad alta efficienza energetica sembrano avere meno importanza strategica per gli Stati membri rispetto alla decarbonizzazione dell’approvvigionamento energetico; la maggior parte delle strategie sembra dare la priorità alla decarbonizzazione energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra piuttosto che al miglioramento dell’efficienza complessiva degli edifici, in modo da ridurre così il dispendio in questo settore.
Il rapporto invita all’azione sia la Commissione Europea che gli Stati membri. Gli Stati membri dovrebbero aumentare i loro obiettivi di ristrutturazione a lungo termine fino alla decarbonizzazione del 100% del parco immobiliare, in linea con l’obiettivo della neutralità climatica.
BPIE sottolinea che la Commissione europea è responsabile di garantire che questo processo proceda in maniera corretta. La Commissione dovrebbe valutare le strategie di ristrutturazione a lungo termine di tutti gli Stati membri non solo in conformità con i requisiti legali esistenti dell’articolo 2 bis dell’EPBD, ma anche in vista dell’allineamento con l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Ciò significherebbe un obiettivo di decarbonizzazione più ambizioso e maggiore enfasi sulla riduzione della domanda di energia nel settore dell’edilizia.
La Commissione dovrebbe inoltre guidare di conseguenza gli Stati membri per il loro aggiornamento LTRS, che dovrebbe avvenire prima di quanto definito nella direttiva attuale. La strategia Renovation Wave dovrebbe inoltre essere adattata per fornire un tasso annuo di ristrutturazione profonda del 3% entro il 2030 e dovrebbe allineare completamente.