Una spremuta di apicoltura pulitissima

Per questa storia di solidarietà andiamo dalle sorelle Smurra, in Calabria.

8 ottobre 2021

Questa è una storia di solidarietà e cooperazione ambientata in una terra difficile, la Calabria. Le nostre protagoniste sono le sorelle Marina e Cristiana Smurra, cittadine di Corigliano-Rossano, nella Piana di Sibari, una delle aree agrumicole tra le più vocate del Sud Italia. Diciotto anni fa le due giovani donne ereditarono dal padre un agrumeto di clementine primizie di 5 ettari, poi ampliatosi a 9, che nel corso del tempo fu convertito da una produzione integrata a una biologica. Nel 2011 Cristiana e Marina fondarono una vera e propria azienda agricola, la Biosmurra, con l’obiettivo di diffondere un’idea di agricoltura e di alimentazione rispettose della Terra e degli uomini. Il fiore all’occhiello di Biosmurra sono i trasformati artigianali di primissima qualità, tra cui spicca il Succo di Clementine 100 per cento frutta.

Le due sorelle iniziarono fin da subito a costruire un vero e proprio network di realtà aziendali etiche e bio, che ha permesso negli anni di fare politica valorizzando il territorio e le produzioni locali e che ha dato avvio a vari progetti. Uno di questi è la rete “Semplicemente noi”, di cui BioSmurra è capofila e che raggruppa 6 aziende, con lo scopo di promuovere un’agricoltura sostenibile, e vendere prodotti di qualità a prezzi equi. Grazie alla collaborazione con il consorzio siciliano “Le Galline Felici”, già Greenheroes, BioSmurra può raggiungere più agevolmente nuovi consumatori attenti e sostenere così l’azienda nel percorso di riscatto. L’azienda in questi anni ha dato un contributo fondamentale affinché due collaboratori pachistani ottenessero il permesso di soggiorno e per la creazione di lavoro etico e continuativo per molti stagionali, spesso inventando lavoro. Nel periodo di raccolta che va da ottobre a gennaio si arriva a coinvolgere più di 30 persone. Evviva Cristiana e Marina, nostre Greenheroes della settimana!

Leggi l’articolo su Il Venerdì di Repubblica


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