Riscaldamento senza fossili: può garantire il comfort?

Chi lascia il gas per scaldarsi con le sole pompe di calore è soddisfatto e risparmia. Ma sulla messa al bando del riscaldamento a gas l'Ue dimostra di non avere la forza e il coraggio di fare questo cambiamento. Un articolo di Davide Sabbadin su QualEnergia.it.

14 febbraio 2022

“Le pompe di calore non possono dare lo stesso comfort a tutte le tipologie di edifici e in tutti i climi come lo fa il gas?”

Una recente ricerca curata dalla campagna Coolproducts.eu, che da oltre un decennio si occupa delle direttive ecodesign ed etichetta energetica, ha investigato su quanto c’è di vero in questo famoso refrain, tanto caro anche a molti funzionari ministeriali.

Lo studio si basa su di un sondaggio che ha raggiunto circa 750 famiglie in 22 paesi europei, dalla Norvegia a Malta, dall’Irlanda alla Bulgaria; a questi questionari si sono aggiunte 40 interviste telefoniche ad alcune di queste famiglie, per approfondire le motivazioni del cambiamento e i dettagli dei problemi riscontrati. Lo studio poi affianca un’analisi della letteratura accademica del settore e ne compara i risultati.

Nel campione analizzato la maggior parte delle famiglie che hanno risposto si scaldava in precedenza con gas o gasolio, ma non manca chi è arrivato dalla biomassa e anche una piccola quota di persone che ha abbandonato il teleriscaldamento per la pompa di calore (PdC).

I risultati sono abbastanza sorprendenti: l’85% delle persone contattate si ritiene soddisfatta o molto soddisfatta del passaggio alla PdC e la consiglierebbe agli amici. Il dato è abbastanza omogeneo in tutta Europa con un minimo del 66% in Italia e un massimo del 100% in Germania, Spagna e Polonia.

Anche sul piano dei costi, l’apprezzamento è considerevole: ben il 64% dei rispondenti dichiara di spendere meno in bolletta con il cambiamento a PdC. 

 Il dato è sicuramente influenzato dal fatto che molti hanno anche efficientato la loro abitazione nel momento dell’installazione. Ma il daato è comunque molto rilevante considerando quale gap ci sia nella tassazione dei combustibili fossili in molti paesi membri (si pensi al gasolio agevolato in alcune aree montane) e l’elettricità, sulla quale pesano molti tributi e oneri impropri.

Per ultimo il dato più importante è forse quello della percezione di comfort: l’81% riporta di avere un maggiore comfort dopo il passaggio. Il dato, cosi come i due precedenti, è sovrapponibile con quanto riscontrato negli studi accademici presi in esame.

Continua a leggere l’articolo a firma di Davide Sabbadin su QualEnergia.it.

Photo credit: QualEnergia.it


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