Le emissioni del traffico stradale e del riscaldamento domestico sono alla base delle violazioni degli standard della qualità dell’aria nell’UE

Secondo una valutazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) sui piani per la qualità dell'aria pubblicata oggi, le violazioni dei limiti di qualità dell'aria dell'UE per il biossido di azoto in tutta Europa erano dovute principalmente al traffico stradale, mentre il riscaldamento domestico è alla base della maggior parte dei superamenti per il particolato.

16 febbraio 2022

Nel periodo dal 2014 al 2020, 944 piani per la qualità dell’aria sono stati segnalati all’AEA, secondo il briefing “Managing air quality in Europe”. Le autorità degli Stati membri dell’Ue sono tenute a predisporre piani per la qualità dell’aria per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree in cui gli standard di qualità dell’aria dell’UE vengono superati e per proteggere la salute pubblica e gli ecosistemi. La maggior parte dei piani per la qualità dell’aria si concentra sulla riduzione dei livelli di biossido di azoto (NO2) e particolato con un diametro di 10 µm o meno (PM10).

Dal 2014 al 2020, poco meno dei due terzi di tutti i superamenti degli standard di qualità dell’aria segnalati sono stati legati alla densità del traffico nei centri urbani e alla vicinanza alle strade principali, soprattutto a causa delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). Il traffico stradale è stata una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nell’Europa occidentale e settentrionale, con sei Paesi, vale a dire Austria, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito, che hanno segnalato il traffico stradale come unica fonte di superamento.

Al contrario, nell’Europa meridionale e orientale il riscaldamento domestico è stata una fonte importante che ha determinato il superamento degli standard per il PM10. I Paesi che hanno segnalato il riscaldamento domestico come un importante fattore di superamento includono Croazia, Cipro, Bulgaria, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.

In termini di misure messe in atto per ridurre le emissioni nell’ambito dei piani per la qualità dell’aria, due terzi si sono concentrati sulla riduzione delle emissioni di NOx dal settore dei trasporti, mentre solo il 12% si è concentrato sul riscaldamento domestico e il 4% sul settore agricolo, essendo queste ultime due fonti importanti di particolato.

Secondo il rapporto dell’AEA “Qualità dell’aria in Europa 2021”, l’esposizione all’inquinamento atmosferico ha causato un carico significativo di morte prematura e malattie nei 27 Stati membri dell’UE nel 2019, con 307.000 morti premature attribuite al particolato fine e 40.400 all’NO2.

Nell’ambito del Piano d’azione per l’inquinamento zero del Green Deal europeo, la Commissione europea ha fissato l’obiettivo per il 2030 di ridurre il numero di morti premature causate da PM2,5 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005. A tal fine, la Commissione europea si è impegnata a rivedere le politiche pertinenti che riducono alla fonte le emissioni di inquinanti atmosferici, come ad esempio il trasporto su strada e gli edifici. La Commissione sta inoltre rivedendo le direttive sulla qualità dell’aria ambiente per allineare più strettamente gli standard di qualità dell’aria dell’UE ai nuovi orientamenti dell’OMS sulla qualità dell’aria pubblicati a settembre 2021.

Contesto sui piani per la qualità dell’aria

Le direttive dell’UE sulla qualità dell’aria ambiente stabiliscono standard di qualità dell’aria per determinati inquinanti nell’aria ambiente al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente. In caso di superamento di tali valori, gli Stati membri sono tenuti ad adottare le misure necessarie per ridurre le concentrazioni di inquinanti atmosferici e predisporre un piano per la qualità dell’aria che stabilisca le misure appropriate. L’obiettivo è quello di mantenere il periodo di superamento il più breve possibile.


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