Clima, Ipcc: sforare 1,5 gradi avrà effetti deleteri
Il climate change è qui, adesso, e colpisce indiscriminatamente. E lo farà ancora di più in futuro. Con queste parole il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, presenta l’ultimo rapporto IPCC sul cambiamento climatico pubblicato oggi.
Molti impatti ambientali causati dai cambiamenti climatici sono “irreversibili” secondo il nuovo report dell’Onu diffuso dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) intitolato “Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability”.
Lo studio afferma che il 40% della popolazione mondale è “altamente vulnerabile” a causa degli effetti della crisi climatica. La soluzione, secondo gli scienziati è solo una: adattarci ai cambiamenti in atto. Ma questo sarà impossibile se non riusciremo a contenere l’innalzamento della temperatura oltre 1,5 gradi centigradi.
Oltre questa quantità di riscaldamento globale, dice l’Ipcc, i ghiacciai e le riserve di acqua fresca diminuiranno a velocità tale da costringere all’insicurezza idrica miliardi di persone. L’agricoltura sparirà da alcune aree del pianeta già con un aumento di 2°C.
Ma anche un’ipotesi ritenuta molto probabile oggi, cioè lo sforamento temporaneo degli 1,5 gradi, avrà effetti deleteri. Per l’Onu, restare per un paio di decenni oltre questa soglia renderà “irreversibili” molti dei processi in atto.
Il rapporto dipinge infatti uno scenario da incubo. Se le temperature dovessero andare oltre gli 1,5 gradi centigradi, metà della popolazione mondiale potrebbe essere esposta a condizioni climatiche pericolose dovute all’aumento vertiginoso di caldo e umidità. Per ciò che riguarda le specie animali, per il 14% di esse ci sarà un rischio molto elevato di estinzione se le temperature supereranno gli 1,5 °C, percentuale che salirebbe fino al 29% in caso di aumento oltre i 3 °C.