Il Parlamento Ue approva la direttiva Red 3: si va verso il 45% di rinnovabili

Il provvedimento è stato approvato con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni.

12 settembre 2023

La quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE dovrà salire dal 32% al 42,5% entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il più ambizioso, anche se non vincolante, 45%. Questo è quello che sostiene il testo della direttiva Red 3 sulle energie rinnovabili, approvata martedì 12 settembre in via definitiva dal Parlamento europeo. Il provvedimento contiene una serie di misure per promuovere la diffusione delle fonti pulite e non emissive, in linea con il Green Deal e con REPowerEU.

La normativa prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili”. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi.

La legislazione è stata approvata con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni.

Un punto centrale su cui la direttiva insite è la decarbonizzazione del settore dei trasporti: la diffusione delle rinnovabili, si legge nel testo, dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.

I deputati hanno anche chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Infine, le nuove misure vanno a sostegno dell’uso della biomassa, ma garantendo che l’UE non sovvenzioni tecnologie non sostenibili. Infatti, la raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

Per entrare in vigore, il testo dovrà essere adottato formalmente dal Consiglio Ue; Parlamento e Consiglio avevano raggiunto un accordo preliminare sulla direttiva lo scorso marzo.


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