Obiettivi climatici nazionali al 2030. Nuovo studio di Transport & Environment: maglia nera a Italia e Germania

Transport & Environment ha pubblicato lo studio "National climate targets off track: Six years left to course correct and avoid penalties".

21 giugno 2024

Disponibile anche in Inglese  

Nuovo studio di T&E: la Germania e l’Italia, da sole, rimarrebbero così lontane dai target climatici da consumare tutto il surplus di crediti disponibile per gli altri Paesi. Ma c’è ancora tempo per cambiare rotta prima del 2030.

L’azione degli stati membri dell’UE per mitigare le emissioni climalteranti non è sufficiente a conseguire gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di protezione del clima e l’Italia è tra i Paesi con i risultati peggiori. È quanto emerge dall’ultimo studio di Transport & Environment, l’organizzazione ambientalista indipendente europea.

Italia e Germania mancheranno gli obiettivi climatici. Lo studio presentato oggi evidenzia come Germania e Italia mancheranno i loro obiettivi climatici con uno scarto sostanziale (rispettivamente 10 e 7,7 punti percentuali) [1]. Di conseguenza, potrebbero consumare tutto il surplus di crediti disponibili per gli altri Paesi. La Germania da sola avrà bisogno del 70% dei crediti disponibili. Gli altri Paesi non conformi con gli obiettivi di riduzione delle emissioni si ritroveranno senza crediti da acquistare. Una situazione, questa, che potrebbe dare adito a contenziosi legali. 

Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di T&E, spiega: “L’ammontare delle sanzioni che i Paesi potrebbero dover pagare nel 2030 è impressionante. Gli stati membri si trovano di fronte a una scelta chiara: pagare miliardi per il loro debito di carbonio o implementare nuove politiche, che migliorino la vita dei loro cittadini e li proteggano dalle conseguenze del cambiamento climatico. Ci sono ancora sei anni per correggere la rotta. Chiediamo alla nuova Commissione di riunire un gruppo d’azione, in cui vengano proposte misure come gli obiettivi di elettrificazione a livello europeo per le auto aziendali e in cui i Paesi ritardatari ricevano le indicazioni necessarie”.

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