Con questo Pniec il governo danneggia l’Italia. Leggi l’intervista a Gianni Silvestrini

Leggi l'intervista di Greenreport.it al Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini che spiega: "testo poco ambizioso, sbagliato sul nucleare e che, insieme ai decreti Aree idonee e Agricoltura, frena le rinnovabili".

5 luglio 2024 Fonte: Greenreport.it

Il Piano nazionale integrato energia e clima del governo Meloni? Da bocciare, secondo il direttore scientifico del Kyoto club Gianni Silvestrini. Perché meno ambizioso del precedente, perché rilancia il nucleare e perché fa il paio con i decreti del governo che pongono diversi freni alle rinnovabili. Il tutto, a danno delle famiglie e delle imprese italiane, che invece avrebbero molto da guadagnare da un investimento in questo settore.

Il governo ha inviato a Bruxelles il nuovo Pniec: qual è il su giudizio riguardo al testo?

«Decisamente negativo. È un documento che, intanto, è meno ambizioso del precedente, che prevedeva come target per le rinnovabili il 65% entro il 2030, mentre adesso è stata fissata al 63% la quota di consumi coperta da queste fonti. Il paradosso è che mentre l’Europa spinge per il raggiungimento di obiettivi più alti, soprattutto dopo dell’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, e mentre a livello mondiale si assiste a una crescita esponenziale di alcune tecnologie, come il solare, l’eolico, l’auto elettrica e l’affacciarsi di batterie a lunga durata e di accumulatori che possono garantire energia elettrica anche nelle ore notturne, in Italia si stanno adottando politiche che pongono molti freni a tutto ciò. E questo, mentre ormai è risaputo che le rinnovabili hanno potenzialità enormi per produrre energia elettrica a basso costo, il che consentirebbe di garantire un vantaggio economico a famiglie e imprese e, nel complesso, permetterebbe all’Italia di importare meno gas metano dall’estero».

Lei parla di Pniec non sufficientemente ambizioso, ma il governo dal canto suo parla di piano realistico: chi può dire che quel 63% indicato dall’esecutivo sia una percentuale effettivamente superabile?

«Ma le stesse aziende del settore lo dicono, e da tempo. Elettricità futura, la principale associazione del comparto elettrico italiano, aveva già dichiarato in audizione alla Camera che nell’attuale contesto le aziende possono realizzare rinnovabili che arriverebbero a coprire il 75% dei consumi elettrici finali. Il governo ha deciso di ignorarle».

Continua a leggere l’intervista su Greenreport.it.


↑ torna in cima