Kyoto Club in audizione presso la VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati

La Commissione Ambiente, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, oggi 4 aprile ha svolto diverse audizioni tra cui l’audizione in video conferenza a cui è intervenuto Riccardo Bani, Ceo VEOS Group per Kyoto Club.

Presentazione (PDF) e Documento (PDF) di Riccardo Bani, Ceo VEOS Group, Gruppo di lavoro Efficienza energetica & Trasformazione digitale di Kyoto Club.

Guarda il video (intervento di Kyoto Club al min. 23)

La cessione del credito e lo sconto in fattura come strumento puntuale a supporto della decarbonizzazione

ll blocco di ogni tipo di cessione del credito e sconto in fattura per gli interventi di riqualificazione degli edifici, come indicato nel decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, possono pregiudicare il percorso di decarbonizzazione del parco edilizio e compromettere la competitività delle imprese. Per questo è necessario che Governo e Parlamento lavorino congiuntamente per l’efficientamento energetico nel settore residenziale e per creare un precedente sostenibile e virtuoso anche a  beneficio dell’intero processo di innovazione, trasformazione digitale e sostenibile riguardante Terziario e PMI.

Questo è sostanzialmente quello che chiede il gruppo “Trasformazione Digitale ed Efficienza Energetica” di Kyoto Club, in un documento lanciato stamattina e inviato alle Commissioni parlamentari competenti in materia. La nostra Associazione segnala l’importanza di conservare il principio della cessione del credito e la possibilità di inserirlo come strumento di promozione economica e sostenibile, modulandolo in funzioni di contesto e benefici, certo non abbandonandolo.

1) Nel recente passato, il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura ha allargato il numero di cittadini interessati e beneficiari di scelte di efficientamento energetico per la propria abitazione, a prescindere dalla fascia di reddito di loro appartenenza che sarebbe, invece, stata determinante nel caso della semplice detrazione fiscale, non vantaggiosa per le classi meno abbienti. Questo ha permesso interventi di riqualificazione energetica trasversali alle classi di reddito, riducendo le emissioni climalteranti di molti edifici ed incrementandone l’efficienza sul piano energetico.

2) Nell’immediato, il blocco di questa facilitazione comporterà un’inversione di tendenza nelle delibere condominiali a favore dell’efficientamento degli edifici, crisi professionali e finanziarie degli operatori del settore anche rispetto ai lavori già deliberati, sapendo che  chi tra i tecnici stava operando nella progettazione resterà con lavori eseguiti che difficilmente riuscirà a farsi compensare e che si  bloccheranno gli interventi già programmati di riduzione del rischio sismico ed efficientamento energetico. Tutto questo proprio quando l’Europa, che sta lavorando ad una direttiva in materia di efficienza energetica nell’edilizia, ci sta chiedendo uno sforzo ulteriore per ridurre i consumi energetici negli edifici esistenti.

3) In prospettiva, cancellare la cessione del credito e lo sconto in fattura produrrebbe una probabile rinuncia complessiva ad uno strumento di supporto al percorso di decarbonizzazione del nostro Paese, non solo in ambito residenziale, ma più in generale rispetto a tutte le sfide di innovazione tecnologica e verde fondamentali per futuro italiano, dal parco immobiliare terziario, alla trasformazione digitale e sostenibile delle piccole e medie imprese. 

Ricordiamo che nel maggio del 2021, con esplicito supporto di Confindustria, segmenti produttivi e associazione ambientaliste, come Kyoto Club, venne approvato dalle Commissioni di Bilancio e Finanze del Senato un emendamento al disegno di legge di  conversione del decreto Sostegni che avrebbe permesso alle aziende interessate agli investimenti digitali e sostenibili legati al Piano Transizione 4.0  di optare per la cessione del credito d’imposta derivante dall’acquisto di beni strumentali ad altri soggetti, inclusi istituti di credito ed intermediari finanziari. L’emendamento venne poi stralciato a causa di un’osservazione tecnica della Ragioneria dello Stato che aveva segnalato come la cessione del credito non fosse al momento a costo zero, essendo interamente imputabile al primo anno di investimento. L’agevolazione non fu, però, mai rigettata nel principio, immaginando che potesse diventare in futuro uno strumento praticabile, con una valutazione mirata in termini di copertura finanziaria e con la giusta modulazione. Gli investimenti in beni e progetti legati a Transizione 4.0 ancora in atto e più in generale le sfide legate al PNRR ed alla transizione energetica ed ecologica che investono i privati potrebbero averne grandi benefici, spostando l’attenzione dalla liquidità immediata degli attori coinvolti all’effettiva validità dei progetti in termini di innovazione e decarbonizzazione.

Lettera (PDF)

Decreto PNRR 2 in Gazzetta Ufficiale, tutte le novità su rinnovabili ed efficientamento energetico

Ancora una volta le energie rinnovabili, in particolare l’idrogeno verde, sono al centro di un intervento del Governo. Si tratta deldecreto Pnrr 2,Dl n. 36/2022, approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 50 del 29 giugno 2022 con il nome “ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”,riservando alcuni passaggi anche al tema energia.

Un testo corposo, 50 articoli e 3 documenti allegati, di cui una parte è di particolare interesse per gli operatori nel campo dell’edilizia. I punti salienti riguardano i profili di responsabilità dell’ENEA(organo di controllo di Ecobonus e Sismabonus 110), le nuove indicazioni di MW per laproduzione di energia elettrica da biomassa e l’esenzione delle accise per l’idrogeno verde.

Le misure contenute nel decreto legge sono già entrate in vigore e il testo approderà alle Camere per la conversione definitiva entro 60 giorni.

Il capo III del nuovo decreto Pnrr, precisamente gli articoli 23-27, si concentra sulle “Misure per l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di ambiente, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e salute”.

Le rinnovabili, dunque, si confermano al centro degli interventi del Governo, spinto dalla necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero. In merito all’idrogeno verde, l’articolo 23, punto 1, del testo in Gazzetta Ufficiale:

“Il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili in impianti di elettrolisi per la produzione di idrogeno verde, anche qualora l’impianto di produzione e quello di elettrolisi siano collegati attraverso una rete con obbligo di connessione di terzi, non è soggetto al pagamento degli oneri generali afferenti al sistema elettrico”.

In breve, il decreto PNRR 2 stabilisce che il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili (e tra queste l’idrogeno verde):

  • è esente dal pagamento degli oneri generali di sistema;
  • è esente dalle accise a cui sono sottoposti i prodotti energetici, a patto che non siano utilizzati  in motori termici come carburante.

Uno dei punti salienti del decreto legge riguarda la governance dell’ENEA, ente pubblico operante nei settori ambiente, energia e nuove tecnologie incaricato dell’autorizzazione delle pratiche di Ecobonus e Sismabonus.

Altra novità in materia di fonti di energia rinnovabili riguarda associazioni e società sportive dilettantistiche, piscine, Federazioni ed enti di promozione sportiva nelle regioni del sud Italia:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  •  Molise
  •  Puglia
  •  Sardegna
  • Sicilia

Enti e associazioni sopra citate possono richiedere per il 2023 “contributi in conto capitale per progetti di investimento nel limite massimo di 1 milione di euro finalizzati all’installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili e di abbinati sistemi di accumulo.”

REPowerEU, energia sicura e a prezzi sostenibili per l’Europa

In risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dall’invasione russa dell’Ucraina, la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU.

REPowerEU è un piano per

risparmiare energia
produrre energia pulita
diversificare il nostro approvvigionamento energetico.
È sostenuto da misure finanziarie e provvedimenti legislativi volti a costruire la nuova infrastruttura e il nuovo sistema energetici di cui l’Europa ha bisogno.

La nuova realtà geopolitica e del mercato dell’energia ci impone di accelerare drasticamente la transizione verso l’energia pulita e di aumentare l’indipendenza energetica dell’Europa da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili.

REPowerEU è il piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

L’85% degli europei ritiene che l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la sua dipendenza dal gas e dal petrolio russi per sostenere l’Ucraina. Agendo come Unione, l’Europa può raggiungere questo obiettivo più rapidamente.

Il piano REPowerEU stabilisce una serie di misure per ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde, aumentando nel contempo la resilienza del sistema energetico dell’UE.

Maggiori informazioni

L’Unione Europea è destinata a ridurre le importazioni di gas fossile dalla Russia di 2/3 entro la fine del 2022 e a diventare indipendente da tutti i combustibili fossili russi ben prima del 2030

L’invasione russa dell’Ucraina ha esacerbato la crisi dei prezzi dell’energia che sta colpendo negativamente i cittadini e le imprese europee, minacciando la sicurezza energetica dell’Europa. L’eccessiva dipendenza dai combustibili fossili e il più recente rapporto dell’IPCC pubblicato nell’aprile 2022 sono un campanello d’allarme che l’efficienza energetica non è mai stata così necessaria. Esiste un enorme potenziale per ridurre la domanda di energia e ottimizzare i consumi in tutti i settori, inclusi edifici, industria, servizi idrici e trasporti. Ciò che conta di più è che questi risparmi energetici possono essere realizzati con le tecnologie e le soluzioni esistenti realizzate in Europa.

Questo documento è un catalogo non esaustivo di azioni a breve e medio termine per invitare i responsabili politici a livello dell’UE, nazionale e locale ad applicare il principio dell’efficienza energetica in primo luogo e dare priorità a misure di risparmio energetico attive e passive che possono fornire contemporaneamente benefici a breve termine per alleviare la crisi dei prezzi dell’energia e cambiamenti sistemici a lungo termine per affrontare l’impatto devastante del cambiamento climatico.

Leggi il catalogo completo delle misure qui

“Superbonus: ricadute energetiche, occupazionali e prospettive”. Le presentazioni e i relatori

Il Superbonus, nonostante le polemiche che lo hanno accompagnato, si è dimostrata misura efficace sia per l’efficientamento degli edifici – è esperienza concreta degli operatori che gli interventi determinano spesso il miglioramento di ben oltre le due classi previste dalla norma – sia per il rilancio di un settore, quello dell’edilizia, che versava in grave crisi (600.000 posti di lavoro persi nei precedenti 10 anni) e che grazie al superbonus ha fortemente contribuito all’aumento del PIL e ha visto un aumento di oltre 130mila occupati.

In questo quadro rilevante è stato il ruolo svolto anche dal fotovoltaico. Sulla base di questi risultati positivi, quali prospettive si possono dare i bonus sull’edilizia nel prossimo future.
DI questo si è parlato al convegno organizzato da Kyoto Club nell’ambito dell’evento fieristico SEC 2022 by Key Energy lo scorso 8 aprile.

Gli atti del convegno:

Super ecobonus 110% (PDF) Domenico Prisinzano, Enea
Superbonus: criticità e prospettive (PDF) Mario Gamberale, Exalto
Italia Solare. Il fotovoltaico è di tutti (PDF) – Attilio Piattelli, Italia Solare
Superbonus: ricadute energetiche, occupazionali e prospettive (PDF)
Cecilia Hugony, Teicos

PNRR, all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro

Dalla Commissione Europea è arrivata all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il versamento segue la valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata dal Governo alla fine dello scorso mese di dicembre, che ha certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021. 

La prima rata, che segue l’erogazione di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento avvenuta nell’agosto 2021, ha un valore complessivo di circa 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. L’importo effettivamente versato di 21 miliardi di euro (suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti) è dunque al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dall’Italia.

“Buone notizie per l’Italia: al via il primo pagamento dal Next Generation Eu per 21 miliardi di euro per l’Italia”, ha scritto la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter. “Complimenti all’Italia. Next Generation Eu è l’opportunità di una generazione”, ha aggiunto.

Leggi la Decisione di esecuzione della Commissione europea

Liberare il potenziale del nesso acqua-energia nella direttiva sull’efficienza energetica

Il nesso ha il potenziale per generare risparmi su larga scala di energia e acqua in tutti i settori e ridurre le emissioni di gas serra (GHG). Risparmiare acqua consente di risparmiare energia e risparmiare energia consente di risparmiare acqua.

La nostra dichiarazione congiunta supporta i responsabili politici con 11 raccomandazioni su come sfruttare queste sinergie e ottenere una maggiore efficienza idrica, delle risorse e dell’energia

  1. Assicurarsi che il principio dell’efficienza energetica prima di tutto (EE1) si applichi a tutti i settori ea tutti i cicli idrici e che la qualità dell’acqua utilizzata sia adeguata allo scopo.
  2. Creare un quadro abilitante che garantisca l’erogazione di tutti i benefici derivanti dall’efficienza idrica.
  3. Promuovere il riutilizzo dell’acqua per generare risparmi energetici nella gestione dell’acqua.
  4. Facilitare l’interoperabilità e la facile integrazione nella rete energetica dell’energia generata dagli impianti di trattamento delle acque reflue.
  5. Introdurre un sistema obbligatorio di valutazione per l’utilizzo sia dell’energia che dell’acqua nell’industria, nei sistemi di approvvigionamento idrico, nella rete delle acque reflue e negli impianti di trattamento.
  6. Fornire incentivi significativi per garantire che i fornitori di acqua riducano i livelli di perdita d’acqua, in particolare per i fornitori di acqua grandi e molto grandi.
  7. Mandare l’introduzione di infrastrutture verdi e adattare le infrastrutture grigie nelle città per ridurre la quantità di acqua piovana rilasciata direttamente negli impianti di trattamento delle acque reflue.
  8. Fornire incentivi all’uso delle tecnologie digitali e all’analisi dei dati in tempo reale attraverso i cicli dell’acqua.
  9. Promuovere la trasparenza e la libera circolazione dei dati in tutta l’UE sulla qualità e disponibilità dell’acqua, le perdite d’acqua, la capacità del sistema e l’uso di energia per le infrastrutture e le prestazioni dell’acqua e delle acque reflue.
  10. Sviluppare standard di comunicazione per la condivisione dei dati lungo il ciclo dell’acqua e tra enti nazionali e regionali. Introdurre requisiti e incentivi nell’EED per il settore ICT per monitorare il proprio consumo di energia e acqua.
  11. Introdurre requisiti e incentivi nell’EED per il settore ICT per monitorare il proprio consumo di energia e acqua.

Leggi la dichiarazione completa e le raccomandazioni qui

Sondaggio: Gli italiani vogliono affittare e comprare case efficienti dal punto di vista energetico, sono a favore di regolamenti per edifici più “verdi”

Il sondaggio, realizzato per la Fondazione Europea per il Clima (European Climate Foundation), ha intervistato le persone in Italia che intendono affittare o acquistare un immobile nei prossimi 5 anni.

I dati mostrano che gli italiani apprezzano molto le case efficienti dal punto di vista energetico, perché tagliano le bollette e sono migliori per l’ambiente. Inoltre, sia gli affittuari che i proprietari di case sono d’accordo sulla necessità di una regolamentazione volta a ridurre l’impatto degli edifici sul cambiamento climatico.

Il sondaggio mostra che:

● Il 95% degli intervistati ha detto che per loro è importante comprare o affittare una proprietà che sia efficiente dal punto di vista energetico.

● Tuttavia, il parco immobiliare attuale non soddisfa questa domanda. Il 65% degli intervistati afferma che non ci sono molte proprietà efficienti disponibili sul mercato.

● Gli intervistati che attribuiscono importanza al fatto di avere una casa ad alta efficienza energetica hanno dichiarato che è un vantaggio per l’ambiente (44%) e riduce le bollette energetiche (43%)

● L’85% degli intervistati sosterrebbe una politica che richiede che tutte le nuove abitazioni siano ad alta efficienza energetica e con sistemi di riscaldamento puliti (cioè non alimentati da combustibili fossili o biomasse non sostenibili).

● Il 72% dei partecipanti al sondaggio ha detto di essere a favore di una politica che introduca standard minimi di prestazione energetica per gli edifici. Gli intervistati a favore ritengono che tale politica aiuterà a combattere il cambiamento climatico (66%) e protegge da possibili rincari in bolletta (61%)

● L’88% ha detto che gli Attestati di Prestazione Energetica – un documento che sintetizza la prestazione energetica di un immobile – sono utili.  Questo è importante, in quanto il 54% degli intervistati ha detto che trova poca o nessuna informazione sull’efficienza energetica degli edifici da poter esaminare.

Il sondaggio è stato pubblicato solo poche settimane dopo la presentazione della nuova Direttiva Ue sull’efficienza energetica degli edifici. La proposta include l’introduzione di nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello dell’UE, che richiederebbero di riqualificare entro il 2033 gli edifici con i maggiori consumi energetici (cioè con classe energetica F e G).

Inoltre, la direttiva propone che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, cioè consumare poca energia ed essere alimentati da fonti rinnovabili. Bruxelles propone lo stop a incentivi per le caldaie a gas dal 2027 e l’eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento entro il 2040. Il Parlamento europeo e i governi nazionali dell’UE inizieranno presto i negoziati sul testo prima che diventi legge.

“Per centrare gli obiettivi europei di riduzione del 55% in dieci anni, serve puntare sulla decarbonizzazione del sistema energetico italiano anche attraverso la graduale rottamazione dei dispositivi di riscaldamento a metano, gpl e gasolio. E serve farlo al più presto.  Per questo Kyoto Club e Legambiente, partner della campagna “Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia” chiedono di accelerare la dismissione graduale delle caldaie fossili e sostengono di seguire l’esempio del Regno Unito, indicando il 2025 come data per vietare l’installazione degli impianti di riscaldamento inquinanti” afferma il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini.

Gli atti del convegno “Legge di bilancio, PNRR, transizione ecologica”

“Legge di Bilancio, PNRR e transizione ecologica” è il titolo dell’evento, organizzato oggi 16 dicembre 2021 da Kyoto Club. Durante l’incontro le opportunità offerte dal PNRR italiano sono state discusse e commentate dall’Associazione, insieme ai suoi Soci e ai Gruppi di Lavoro.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano rappresenta uno strumento per accelerare la decarbonizzazione del nostro Paese grazie all’efficienza energetica, alla trasformazione digitale e all’elettrificazione.

Kyoto Club auspica che il Governo si focalizzi su un percorso di transizione ecologica, affinché si possa Implementare una decarbonizzazione attraverso una digitalizzazione estesa e pervasiva che integri elettrificazione, efficienza Energetica, economia circolare e sostenibilità.

Al convegno, moderato da Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club, sono intervenuti: Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali e Relazioni Esterne di Schneider Electric Italia -Coordinatrice Gruppo di lavoro Efficienza energetica & trasformazione digitale di Kyoto Club, Fabrizio Dughiero, Presidente SMACT Competence Center del Triveneto, Anna Donati, Portavoce AMODO, Alleanza per la mobilità dolce – Coordinatrice Gruppo di lavoro Mobilità sostenibile di Kyoto Club, Riccardo Bani, CEO, VEOS Group, Alberto Ermelli Cupelli, Responsabile Relazioni Istituzionali di Knauf Insulation Italia e Nicola Badan, Influence & Regulatory Development Manager di Schneider Electric Italia – GdL “Efficienza Energetica & Trasformazione Digitale” di Kyoto Club.

Gli atti del convegno:

Programma (PDF)

Il ruolo della digitalizzazione per la decarbonizzazione (PDF) – Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali Schneider Electric Italia, Coordinatrice GdL Efficienza Energetica & Trasformazione Digitale Kyoto Club

La proposta di Legge di Bilancio 2022. Trasformazione Digitale e sostenibile per Edifici ed Imprese (PDF) – Nicola Badan, Schneider Electric Italia, Influence & Regulation Development, GdL Efficienza energetica e trasformazione digitale di Kyoto Club

Video della diretta (YouTube)

Comunicato stampa (PDF)

Italia Domani, il sito del PNRR italiano.

Link alla Legge di Bilancio:

TOMO I Relazione illustrativa, Relazione tecnica, Allegato conoscitivo

TOMO II Disegno di legge, Quadri generali riassuntivi

TOMO III Stati di previsione