Cambiamenti climatici, 100 scienziati ai media: “non parlate solo delle cause, anche delle soluzioni”. Kyoto Club sostiene l’appello
Per i firmatari della lettera "è ancora possibile costruire un futuro migliore".
Gli scienziati italiani lanciano un appello ai media affinché chiamino le calamità naturali che si stanno abbattendo sul nostro Paese in questi giorni con il loro nome: “crisi climatica”, smettendo di liquidarle come generico “maltempo”. Gli esperti lanciano poi un altro monito: bisogna smettere di generare nelle persone un senso di impotenza affrontando solo le cause del riscaldamento globale; per spronare l’umanità a reagire è necessario anche parlare delle “possibili soluzioni” da intraprendere, perché “è ancora possibile costruire un futuro migliore”. L’appello ai giornalisti è stato sottoscritto da ben 100 grandi scienziati italiani.
I firmatari della lettera ribadiscono che è ancor impossibile stabilire “quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate”, affermando che, comunque, nell’estate del 2022 i decessi riconducibili a fenomeni climatici estremi siano stati in tutto 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito. Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori.
Secondo il gruppo dei 100 è risaputo quali siano le soluzioni prioritarie su cui puntare per arginare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici: “la rapida eliminazione dell’uso di combustibili fossili e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili”. Alle quali devono aggiungersi “politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili”.
Ecco chi sono i 100 scienziati firmatari dell’Appello: Antonello Pasini – Primo ricercatore, Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (CNR-IIA) ; Giorgio Vacchiano – Professore associato in Gestione e pianificazione forestale, Università degli Studi di Milano, e Presidente Climate Media Center Italia; Giorgio Parisi – Prof. emerito in fisica teorica, Sapienza Università di Roma, Premio Nobel per la Fisica 2021; Cristina Facchini – CNR-ISAC, Presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC); Paolo G. Albano – Stazione Zoologica Anton Dohrn; Tommaso Alberti – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma; Franco Andreone – Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino; Nicola Armaroli – CNR-ISOF Valentina Bacciu – CNR-IBE / Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC) ; Rosario Balestrieri – Stazione Zoologica Anton Dohrn; Carlo Barbante – CNR / Università Ca’ Foscari; Roberto Barbiero – APPA Provincia Autonoma di Trento / Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC); Leonardo Becchetti – Università di Tor Vergata, Roma; Carlo Blasi – Università di Roma Ferdinando Boero, Fondazione Dohrn; Alessandra Bònoli – Alma mater studiorum Università di Bologna; Chris Bowler – Stazione Zoologica Anton Dohrn; Federico Butera – Politecnico di Milano; Fausto Capelli – Collegio europeo / Università degli studi di Parma; Carlo Cacciamani – Agenzia ItaliaMeteo, Bologna; Sandro Carniel – CNR-ISP; Renato Casagrandi – Politecnico di Milano; Stefano Caserini – Politecnico di Milano; Claudio Cassardo – Università degli Studi di Torino; Marino Gatto – Politecnico di Milano; Domenico Gaudioso – Greenhouse Gas Management Institute Italia; Piero Genovesi – ISPRA; Thalassia Giaccone – Stazione Zoologica Anton Dohrn; Claudia Gili – Stazione Zoologica Anton Dohrn; Filippo Giorgi – Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste; Enrico Giovannini – Università di Roma Tor Vergata / Università LUISS Guido Carli; Elena Gissi – CNR-ISMAR; Donato A. Grasso – Università degli studi di Parma; Federico Grazzini – Istituto di meteorologia LMU München / ARPAE Emilia-Romagna; Fausto Guzzetti – CNR-IRPI; Valerio Lembo – CNR-ISAC; Stefania Leopardi – Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie; Simone Libralato – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS di Trieste; Anna Luise – ISPRA; Marco Marchetti – Università degli studi del Molise; Davide Marino – Università degli studi del Molise; Vittorio Marletto – ARPAE Emilia-Romagna e AIAM; Bruno Massa – Università degli studi di Palermo.