Kyoto Club: “Sciopero per il clima stimola la riflessione sull’urgenza di affrontare la crisi climatica”
Posizioni governative su rinnovabili, efficienza e mobilità elettrica sono di retroguardia.
I giovani di Fridays for Future scendono di nuovo in piazza a lanciano lo “Sciopero per il clima” oggi, venerdì 6 ottobre. Saranno decine e decine i cortei previsti in varie piazze d’Italia, in almeno 35 città italiane, per portare avanti un vero e proprio atto di “resistenza climatica” – come l’hanno definita gli attivisti.
In più il nuovo sciopero arriva a distanza di poche ore dalle parole di Papa Francesco nella sua esortazione apostolica Laudate Deum in cui il pontefice ha ricordato sia la pericolosa deriva negazionista sia il disinteresse delle potenze economiche e della politica riguardo alla crisi del clima.
“Le manifestazioni che i giovani di Fridays for Future organizzano oggi in molti paesi rappresentano un segnale importante. Da un lato il 2023 segna un preoccupante momento di accelerazione dell’emergenza climatica con la successione di incendi (in Canada è bruciata una superficie forestale sette volte quella della Sicilia), di alluvioni (ricordiamo l’Emilia-Romagna, la Libia, la Grecia, la Cina), di temperature incredibilmente elevate. Da gennaio a settembre 2023, il valore medio delle temperature è stato di 1,40°C superiore alla media preindustriale (1850-1900). Per l’Europa, il mese di settembre 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato, con 2,51°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Rispetto a questi dati allarmanti le risposte degli Stati sono molto diversificate. In Italia le posizioni governative sono molto di retroguardia su molti fronti, dalla mobilità elettrica alle rinnovabili e all’efficienza energetica, mentre si genera confusione con falsi obiettivi. Per questo è importante una forte presenza di FFF nelle città italiane per far ripartire una riflessione sull’urgenza di risposte serie nei confronti dell’emergenza climatica”. Lo dichiara il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini.
I giovani attivisti sostengono che serve una forte “resistenza climatica” e invitano la cittadinanza italiana “a tornare in piazza nonostante la preoccupante repressione dell’attivismo, con la consapevolezza che tutela collettiva e coesione saranno le basi per una partecipazione sicura ma potente”.