L’iniziativa di Junker per la SERR 2023

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, ti spieghiamo come usare l’app per compiere scelte d’acquisto più consapevoli. Al supermercato basta una scansione sul codice a barre per riconoscere i packaging meno complessi, monomateriale e riciclabili.

20 novembre 2023 Giunko

Scegliere consapevolmente che cosa acquistare è la prima mossa per ridurre i rifiuti. Gli imballaggi, destinati a finire in pattumiera appena tornati dalla spesa, rappresentano il 36% dei rifiuti solidi urbani prodotti a livello comunitario. Non a caso la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – in programma dal 18 al 26 novembre – ha come focus tematico proprio il packaging.

Acquistare sfuso è l’opzione più sostenibile, ma finora anche la meno praticabile per tutti i consumatori che non hanno vicino casa un punto vendita alla spina. Come fare dunque per conoscere la composizione di un packaging e valutarne la riciclabilità, prima di metterlo nel carrello? La risposta te la fornisce Junker.

Tutte le info con una scansione del codice a barre

Junker è diventata celebre come tutor in grado di indicare, per ogni prodotto, le regole geolocalizzate per una corretta differenziata. Ma, oltre che di fronte ai bidoni della raccolta, l’app può rivelarsi molto utile anche al supermercato. In caso di incertezza sul prodotto da acquistare, Junker è infatti in grado di offrire ai consumatori informazioni puntuali e validate per fare la scelta più sostenibile. Basta un solo, semplice gesto: inquadrare con la fotocamera dello smartphone il codice a barre del prodotto. Junker restituisce una scheda dettagliata con tutte le parti dell’imballaggio, la loro composizione e il bidone di riferimento per ciascun materialeA questo punto diventa semplice fare un confronto fra imballaggi di prodotti simili e scegliere quello più sostenibile: basta tenere a mente la “gerarchia dei packaging”.

La “gerarchia” del packaging

Al primo gradino, corrispondente alla scelta preferibile, si trovano naturalmente i prodotti sfusi: sicuramente i più sostenibili, in quanto per definizione privi di packaging, ma ancora troppo poco presenti sugli scaffali.

Uno step più sotto, ci sono i prodotti con imballaggi ridotti, ossia con meno componenti, e monomateriale, dunque più facili da differenziare.

Al terzo gradino di questa immaginaria piramide rovesciata si incontrano gli imballaggi sì multimateriale, ma composti da parti separabili manualmente, che possono essere differenziate con precisione.

Al gradino più in basso ecco i packaging – per fortuna, sempre di meno – che non possono essere recuperati e vanno quindi conferiti nel secco residuo. Da evitare!

La prevenzione: una priorità europea

Differenziare correttamente – ricorda la responsabile comunicazione di Junker, Noemi De Santis – è uno step fondamentale per limitare la quantità di rifiuti indifferenziati, quelli più impattanti sull’ambiente, e aumentare il riciclo. Tuttavia, come sottolinea l’UE, la priorità è ridurre i rifiuti. Grazie a Junker, i cittadini hanno a disposizione uno strumento tecnologicamente avanzato per lavorare anche sulla prevenzione, che, a 15 anni dalla direttiva quadro sui rifiuti, resta ancora un tasto dolente in Europa. È sbagliato credere che le scelte dei singoli non possano fare la differenza: i segnali che arrivano dal mercato possono stimolare un cambiamento della produzione in senso più sostenibile. Ecco perché da qualche mese abbiamo lanciato il nuovo payoff di Junker, ispirato alle famose “3R”: “Scegli. Ricicla. Riusa”. Perché le scelte di ciascuno di noi possono mettere in moto grandi rivoluzioni a livello globale”.

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