Storie di transizione italiana
La newsletter di novembre di European Climate Foundation.
Cari partner,
un bel macigno si è abbattuto sulla transizione. Tra elezioni USA e una COP29 che arranca, non si respira un bel clima. Prendiamola come occasione per pensare a nuovi approcci, e rilanciare. Tenendo conto che:
1) l’opposizione alla transizione in gran parte è dovuta a diffidenze culturali e spaccature identitarie, ma la preoccupazione per la crisi climatica e il favore per la transizione rimangono maggioritarie in Europa. Le rinnovabili vanno avanti, sostenute anche dal governo Italiano, e il solare sta facendo passi da gigante dal punto di vista tecnologico.
2) Per uscire dalle culture wars è importante dirottare la conversazione su toni fattuali. Senza paura di affrontare le zone d’ombra della transizione. Le criticità nello sviluppo di un sistema 100% rinnovabile ci sono, vanno guardate in faccia, discusse, analizzate, e quindi sormontate.
3) ogni nuovo settore attraversa cicli boom and bust. Pensiamo al digitale e alla crisi dei primi anni 2000: non ha impedito che internet diventasse quel che è oggi. In ogni nuovo grande balzo di innovazione, ci sono colli di bottiglia (ad esempio, la rete di distribuzione non è pronta, non ci sono abbastanza materie prime, manca il capitale per investimenti fissi, ecc.). Alla fine si riaggiusta il tiro e lo slancio ricomincia, più forte.
Non facciamoci troppo impressionare dalle news del momento. Guardiamo ai lunghi orizzonti, al 2050. C’è un rallentamento, ma non si torna indietro.
Buona lettura,
Il Team ECF Italia
Dai partner italiani:
RICERCA: COME COINVOLGERE I POCO CONVINTI?
YouTrend
I media moderati e conservatori attribuiscono connotazioni positive alla transizione energetica quando il racconto ha come protagoniste le imprese italiane e quando è presentata come leva di innovazione, efficienza, e competitività. Il tono della stampa moderata in tema di transizione è prevalentemente positivo. Il nuovo studio di YouTrend sui framing narrativi utilizzati dai media giornalistici si scontra con molte percezioni diffuse dentro il nostro network: prigionieri anche noi di quello che i politologi chiamano negative partisanship, ci definiamo in base alla nostra avversione a quello che dicono “quelli d’altra parte”, ci soffermiamo più sugli aspetti divisivi, ci concentriamo sulle dichiarazioni contrarie alla nostra visione, ma prestiamo molta meno attenzione ai punti di incontro, sottovalutiamo gli spazi di negoziazione. Comprendere questi bias percettivi può aiutarci a uscire dalla nostra comfort zone, per cogliere nuove opportunità di confronto democratico con le parti sociali, con i segmenti di cittadini ancora poco convinti e con i loro rappresentanti politici. L’analisi è stata svolta da YouTrend, centro di ricerca sui media e il linguaggio politico, che ha usato tecniche innovative di analisi semantica e statistica su un ampio campione di news di tredici testate di centro-destra, nell’arco di otto mesi.
Scrivici per consultare il report
CHIUDIAMOCOLGAS
Futurevox, CLASP, ECCO Think Tank, Legambiente, Kyoto Club, WWF
La crisi del gas, scatenata dalla guerra in Ucraina, ha cambiato per sempre le nostre percezioni: oggi, chiudere i rubinetti del gas e passare a case 100% elettriche non sono solo scelte ecologiche, ma vere e proprie strategie per l’indipendenza energetica, la valorizzazione dell’abitazione, il risparmio e la protezione dai rischi geopolitici. Nasce così Chiudiamocolgas.org, per accompagnare i cittadini italiani in questo nuovo scenario, sfidando miti e paure e offrendo risposte chiare.
La campagna si prepara ora a una nuova fase, con contenuti inediti, formati innovativi e strumenti pratici per aiutare gli italiani a scoprire i vantaggi delle case elettriche. L’obiettivo è creare un ponte tra le grandi questioni geopolitiche e le scelte quotidiane di ciascuno
Segui la campagna
CONSULTAZIONI PUBBLICHE SULLA POLITICA INDUSTRIALE
Il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha lanciato una consultazione pubblica per definire le linee guida nazionali sulla politica industriale. Come documento di partenza, il governo propone un Libro Verde, con 15 direttrici di lavoro. Da arricchire ora con il contributo di parti sociali e associazioni di cittadini: il nostro contributo. Il documento finale che uscirà nel febbraio 2025 e dovrà identificare gli strumenti per consolidare la leadership dell’Europa nell’efficienza, nell’innovazione, nella lotta alla crisi climatica.
Qui i dettagli per partecipare alle consultazioni
ELETTRIFICAZIONE INDUSTRIALE: LA SVOLTA CHE L’ITALIA ASPETTAVA
Global Efficiency Intelligence
L’elettrificazione industriale può cambiare le regole del gioco in Italia. Un nuovo studio del Global Efficiency Intelligence svela un’opportunità straordinaria: ridurre del 50% le emissioni di CO2 nei settori industriali chiave come carta, vetro, cemento e acciaio, risparmiando ben 15 TWh di energia. I benefici diventano ancora più evidenti tramite l’adozione di pompe di calore, soprattutto nel settore alimentare. Qui, i processi di produzione di mais, olio di soia e carne presentano il maggiore potenziale, con vantaggi economici attesi già prima del 2030.
Leggi il riassuto per l’Italia
L GREEN-BOOM DELLE IMPRESE ITALIANE
Fondazione Symbola
Circa il 40% delle imprese italiane scelgono di investire nell’efficienza e nell’elettrificazione. Il report GreenItaly della Fondazione Symbola rivela che tra il 2019 e il 2023 il 39% delle aziende ha adottato strategie per l’efficienza e la decarbonizzazione, rispetto al 25% del quinquennio precedente. A trainare questa crescita sono i settori delle costruzioni e l’agricoltura, con l’81% delle aziende agricole che punta su tecnologie a basse emissioni.
Il report esamina le filiere coinvolte, le competenze più richieste e i principali ostacoli per imprese e lavoratori, evidenziando come la spinta verso la transizione permei sempre più in profondità il tessuto economico del Paese.
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OBIETTIVI 2030: A CHE PUNTO SIAMO NELLA TRANSIZIONE?
WWF, Legambiente, Greenpeace, T&E, Kyoto Club, ECCO Think Tank
La transizione procede, ma a un ritmo più lento rispetto al passato. È un fenomeno in parte fisiologico: ogni grande rivoluzione tecnologica alterna fasi di crescita esplosiva a momenti di rallentamento. Con qualche titubanza in più, l’UE continua a guidare il processo: con una riduzione delle emissioni del 37% rispetto ai livelli del 1990, si conferma leader globale in efficienza rispetto ad altre macro-regioni. A chiaro scuri la valutazione sui PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) europei nel rapporto di monitoraggio di CAN Europe: nonostante i progressi, il livello di ambizione degli ultimi piani consegnati è insufficiente per raggiungere gli obiettivi concordati per il 2030. Per l’Italia, ECCO riconosce i passi nella giusta direzione, come l’iniziativa TeraMed, per 1 TW di nuova capacità rinnovabile nel Mediterraneo entro il 2030, o il rinnovo dei contributi al Fondo di adattamento, finanziati attraverso le aste ETS (Sistema Europeo di Scambio delle Emissioni). Ma il think tank sottolinea anche i ritardi: siamo solo al 25% degli obiettivi 2030. Il rapporto congiunto di WWF, Greenpeace, Legambiente, T&E e Kyoto Club mostra che la riduzione delle emissioni climalteranti, attualmente al 44%, è ancora lontana dall’obiettivo del 55% entro il 2030. Ancora tanto lavoro da fare per motivare i nostri concittadini ad abbracciare il cambiamento, con sempre nuovi approcci, nuove idee.
Dai partner internazionali:
Sfide per la nuova rete elettrica. Come funzionerà la nuova rete elettrica basata sulle rinnovabili? Come stabilizzarla, come regolarla? Il Regulatory Assistance Project (RAP) ha pubblicato una guida per esaminare le strozzature nello sviluppo della nuova rete elettrica, rivolte a ONG, politici e regolatori.
Emissioni delle cucine a gas. Secondo uno studio dell’Università Jaume I, supportato da ECF, il gas da cucina causa circa 40.000 morti premature ogni anno in Europa. Le emissioni di NO₂ riducono in media l’aspettativa di vita di quasi due anni per chi usa regolarmente cucine a gas.
Il primo parco eolico off-shore della Spagna. Plemcat è il nome della pionieristica piattaforma galleggiante per la conversione dell’energia del vento in elettricità. Una tecnologia in espansione anche in Italia, non priva di criticità, come tutte le forme di produzione elettrica, ma meno impattante di raffinerie, pozzi di estrazione, gasdotti e centrali termoelettriche (e questo è sempre bene ricordarlo, per fare comparazioni appropriate). Il partner ECF Renovem-nos è stato fondamentale per il successo del progetto, aiutando l’ottimale localizzazione dell’impianto, minimizzando gli impatti sui sistemi marini.
Auto aziendali e sovvenzioni ai combustibili fossili: i dati di T&E. Un nuovo studio di T&E denuncia che nei cinque maggiori Paesi UE i contribuenti spendono in tutto 42 miliardi di euro l’anno per sovvenzionare auto aziendali a benzina e diesel. Italia, Germania, Francia e Polonia sono i principali finanziatori di flotte inquinanti. T&E chiede alla nuova Commissione Europea di introdurre entro il 2025 obiettivi vincolanti per l’elettrificazione delle flotte aziendali entro il 2030.
Nos Plantamos: uniti per un agricoltura efficiente, sana, regionale. Un tempo era tema appannaggio dei movimenti ambientalisti, legato ai movimenti dei campesinos, all’agricoltura dop, alla filiera corta. In un atto di riappropriazione culturale, gli attivisti di Nos Plantamos si incontrano nella regione autonoma della Galizia per un rilancio dei temi ora etichettati come “sovranità alimentare”. Il movimento, supportato da ECF e dalle organizzazioni Ecologistas en Acción e Amigas de la Tierra, promuove un modello agroecologico alternativo al sistema agroindustriale intensivo, per integrazione di politiche eco-sociali, climatiche e difesa della biodiversità.
Prossimamente:
A Bruxelles, Strasburgo, Roma
Ecco le date salienti che detteranno la nostra agenda politica.
In corso. COP29. Mancano pochi giorni al termine e non è ancora del tutto chiaro se Baku sarà una versione climatica di Alamo o di Dunkirk. Più probabile la seconda. Aspettiamo la prossima edizione di questa newsletter per le valutazioni.
Dicembre. La nuova Commissione europea entra in carica. Il voto finale del Parlamento europeo per la conferma della Commissione è previsto per il 25-28 novembre.
Piano integrato clima-industria 2040. La Danimarca propone di unificare l’obiettivo climatico del 2040 nel Clean Industrial Deal. La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha promesso un “Clean Industrial Deal” entro i primi 100 giorni del suo secondo mandato insieme a un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2040. Il ministro danese per il Clima Lars Aagaard suggerisce all’esecutivo dell’UE di combinare le due cose, unidficando l’obiettivo climatico del 2040 nel Clean Industrial Deal.
1 gennaio. La Polonia assume la presidenza del Consiglio dell’UE.